martedì 27 aprile 2021

La maledizione dell'emisfero australe




Chiusa la partita col Covid, spero che l'umanità tutta si concentri nel trovare il vaccino contro gli urlatori australiani.

Il fenomeno sembra aver percorso il medesimo cammino del virus, sbucando fuori da zone umide, marce, deforestate, dove la zanzara più piccola pesa quanto una gallina.

Certo la provenienza questa volta lascia interdetti.

Abituati alle mefitiche foreste asiatiche, che da millenni a cadenza ciclica impestano la nostra civiltà, o tentativo di civiltà, con virus, flagelli e piaghe di ogni tipo, non mi sarei mai aspettato che il male del 2021 provenisse da un continente piuttosto innocuo nei confronti del progresso umano.

Forse innocuo semplicemente perchè immenso ed in parte ancora inesplorato. 

Di fronte a tale vastità è comunque ragionevole pensare che ci possano essere sacche di maledizioni e sventure pronte ad esplodere da un momento all'altro.....e con le distanze al giorno d'oggi pressochè azzerate dalla tecnologia, i tempi sono ormai maturi.

Gli scienziati possono poco, forse nulla, nei confronti di un male più tecnologico che naturale...servirebbero degli anticorpi digitali, dei firewall o qualcosa di simile....perchè la maledizione corre nella rete e si diffonde tramite i mezzi di comunicazione digitali.....iutub primo fra tutti, poi feisbuc, instagram e via dicendo.

Gli individui vengono infettati proprio mentre fruiscono dei contenuti a chiara matrice australe, pur in presenza di tutti i dispositivi idonei alla protezione dei propri devices digitali.

Sembra che i computer non subiscano danni, mentre i loro utilizzatori si. L'entità è ancora difficile da misurare.

Ma che cos'è la maledizione australe?

Mi ci è voluto del tempo per indentificare la sua natura e poterne definire i suoi effetti.

Il lanciaerecupera mi ha protetto, anni di blog, anni di carpaccio, anni di concretezza, anni di cazzi miei son stati degli anticorpi formidabili, invalicabili da questo mix di nanismo ed ignoranza che ha mietuto decine di migliaia di vittime. Anzi centinaia di migliaia.

Ho fatto le dovute ricerche, gli studi necessari, le interviste e sono giunto a delle conclusioni piuttosto verosimili che vi illustrerò.

E' partito tutto da Morning tide fiscing.

Un manipolo di individui, per lo più di bassa, bassissima statura, ha prodotto dei video che contenevano un carico di trivialità così elevato, da mandare al tappeto qualunque tipo di resistenza culturale pan-europea.

Una atomica sganciata sul nostro continente via web che ha polverizzato le menti del popolo medio, il quale non essendo da millenni più culturalmente abituato ad esprimersi esclusivamente tramite un linguaggio onomatopeico, non ne ha riconosciuto il carico di ignoranza abissale...e per tal motivo, anzichè respingerlo, lo ha accolto come se fosse qualcosa di nuovo. Qualcosa a cui tendere.

E nei tempi in cui le diversità vanno sempre abbracciate, conosciute, difese, protette e quasi auspicate, hanno preso la fregatura, scambiando l'ignoranza per la diversità.

Le caratteristiche di tali video sono ricorrenti, un inglese biascicato e urla urla urla urla urla urla urla urla urla e urletti per qualunque cosa ed in qualunque momento, intervallati da suoni dall'oscuro significato per molti di noi, ma che forse usano per comunicare fra loro.

Tale è il carico di analfabetismo che neanche vado sulla sostanza dei video, molto ben fatti, per quanto amatoriali che siano, bei pesci, belle riprese e bella musica. 

Siffatta ignoranza sarebbe dovuta rimanere confinata in quel continente. Così come l'aviaria ed il covid in Asia e l'ebola in Africa, popoli molto più resistenti di noi nel fronteggiare le pestilenze dei loro territori.

Gli effetti della malattia nell'emisfero boreale sono l'emulazione dissennata di ciò che viene visionato.

La diffusione è stata piuttosto omogenea, con la relativa presenza di varianti locali, come quella greca e spagnola, anche se dai dati che ho potuto raccogliere, uno dei cluster più pericolosi sembra essersi sviluppato negli anni ad Oristown, da cui è nata poi ovviamente la variante oristanese, che con i suoi ambassador dell'ignoranza australiana mantiene la carica virale del cluster sempre altissima. 

Il che comporta atteggiamenti assolutamente scriteriati da parte di individui che mai prima della fruizione di tali contenuti, avevano posto in essere.

Da un giorno all'altro hanno dimenticato le buone pratiche atte a salvare la pellaccia quando si è a pesca, passando per esempio, dall'utilizzo di scarponi da wading in FELTRO all'uso di converse slacciate perchè gli urlatori australiani lo fanno. 

Affrontano il mare e le sue onde con la leggerezza che solo un'abissale ignoranza può indurre a fare....e se prima nel dubbio scappavano a gambe levate al sopravvenire di un' onda anomala....ora cercano a tutti i costi di affrontarla perchè in Australia così si fa e i big likes del loro video del c@zzo sono garantiti.

Taglio corto sul discorso attrezzatura, che mi ha fatto letteralmente ribaltare dalle risate. Vedere persone passare dallo stradic 4000 al daiwa 8000 e canne da 120 grammi perchè in Australia si pesca così è inconcepibile, le stesse persone che poi si affacciano al mare e sfortunatamente non trovano il mar dei coralli o l'oceano pacifico ma il golfo di Oristano.....

E la cosa più triste è l'aver totalmente tradito e abbandanato la capacità di esprimersi..... se non a mezzo di urla insensate che ci ripropongono quasi con orgoglio, condendole con parole in lingua inglese mal pronunciate di cui probabilmente ne ignorano anche il senso.

Non c'è più un video su iutub che non sia devastato dalle urla, dai suoni sgraziati, di persone istruite all'uso di un linguaggio di cui si dovrebbe fare sempre sfoggio, con tutte le sue espressioni, inflessioni, cadenze, modulazioni del caso ma che mai meriterebbe di essere dimenticato, perchè pensano che sia meglio fare chiasso piuttosto che parlare.

Il silenzio sarebbe una valida alternativa, non certo una colpa, mentre l'ignoranza si.