martedì 15 dicembre 2015

Lanciaerecupera nei dirupi. Parte seconda

Anticipo le conclusioni.



Son andato a lanciare dove nessuno mai aveva provato prima, dove i sub si attaccano al c@zzo e i pescherecci non arrivano.

In piena estate, a mare piatto, con poco mare e con un metro d'onda. Mattina presto, mezzogiorno, primo pomeriggio e tramonto.
Il pesce c'era in qualunque condizione, a volte di più a volte di meno...e se non lo agganciavi comunque lo vedevi dietro l'esca.

Tornare indietro nel tempo si può, basta andare dove il tempo si è fermato... quando la pressione della pesca sportiva e professionale era un decimo di quella attuale, quando non c'era internet, forum, feisbuk ecc.
Ed ho capito i danni che abbiamo fatto. Irrecuperabili.
Un disastro irreparabile.
Se oggi, per fare questi numeri, devo quasi ammazzarmi.... è anche colpa mia.
Non scrivo per dire: "guardate quanto sono bravo!"....scrivo per mettervi in guardia.
Se volete pescare tanto.... ora, e negli anni a venire, bisogna cambiare atteggiamento. 
Basta con i raduni, i falsi amici, i conoscenti, feisbuk, rimpatriate, gare di spinning, presentazioni, corsi ed altre porcate. 
Andate a pesca, possibilmente da soli, occhio alle foto e se proprio dovete/volete pubblicarle, fatelo 3-4-5-6-12 mesi dopo averle scattate...che vi frega intanto?

Considerate sempre che la sfasatura temporale tra pescate e pubblicazione delle foto è la trappola perfetta per i miserabili che aspettano notizie per andare a pesca.

Non pescano mai una mazza ma parlano in continuazione di pesca.....Son capaci di pescare solo davanti allo schermo del pc....ritornano alla vita vedendo foto di spigole, saraghi, barracuda, in zone che loro pensano di poter riconoscere....o che riconoscono pure....ma son foto di mesi fa......ahhhhhh si, godo,.....si chiameranno al telefono.....già li vedo organizzare uscite in cricca perchè ad andar da soli hanno pure paura...uhahuuhauhauha...così finiscono in 10 a lanciare, parrucche, esche perse, ed infine foto al bar. Ma di pesce manco a pagarne.

Poi ti vengono a raccontare che l'importante è staccare, l'importante e respirare aria di mare, l'importante è divertirsi....pazienza se non si prende nulla.....
Fesserie.....a pesca conta solo una cosa: Bucare. Nel senso di prendere il pesce....altrimenti vai a fare fotografie o trekking.....come quando, nelle gare, ti dicono: "l'importante è partecipare". Nelle gare devi puntare a vincere. Sempre. E se non vinci.....cerca di capire il perchè. 
Anzichè rifugiarti dietro "l'importante è partecipare".
A pesca è lo stesso.
Se vai e non pigli nulla sbagli qualcosa. Una volta, 2 volte, 3 volte, 4 volte, 5 volte e allora devi smettere. Sparisci.
Ci sono tantissime altre cose da fare. Venditi lo stella che sicuramente ti sei comprato e vai al quagliodromo.


I luridi, sono sempre lì che aspettano la notizia...la fuga di informazioni....per andare in massa negli spot....magari ci organizzano pure raduni o gare quei fessi.
Tanto loro mica pescano!....Non ne sono capaci!
Li riconosci subito, hanno tutti lo stella 2016 sw, labrax-smith-zenaq-komodo dragon rod e non le sanno usare nemmeno per far rientrare le galline nel pollaio.
Che degrado....

E pensare che 10-15 anni fa sarebbe bastato scendere dalla macchina in un punto a caso e mettersi a lanciare per pescarci tutto.....ora mi devo fare il mazzo. Per colpa loro, dei sub e dei trainisti infami che vanno a pesca per vendersi tutto il pescato.
Non solo....il dirupo è bello ma c'è da considerare anche il capitolo infortuni....che ho a malapena ( per fortuna ) sperimentato durante qualche scorribanda estiva. 

Una roccia che frana...un ramo che si spezza, una pietra che si gira....ed il ginocchio va in frantumi...il giorno dopo dritto da Desogos a Cuglieri e poi a fare i bagni alle fonti di Tiu Memmere ed una settimana a casa col ghiaccio, fermo immobile, più 3 settimane di postumi, poi altra caduta....ancorette piantate nel braccio e via....



Ora va molto di moda andare ad ammazzarsi a pesca, quasi che sia l'obbiettivo primario della giornata.
Io ne farei volentieri a meno.
Il dolore lo considero un effetto collaterale.....fosse per me starei ben tranquillo sulle piane schiumate a lanciare Gross-X a raffica. 
Ma tra piane tranquille e forse una spigola preferisco andare nei dirupi dove ho la certezza matematica di tornare a casa con almeno un cesto di occhiate.






















  
La collana, fatta con un cavo elettrico trovato in loco, è stata una grossa soddisfazione, una fra tante, ma svegliarsi il 15 agosto e lanciarsi in un burrone a caso all'or' e signori vale quasi quanto uno sciorlain sinking 170 bianco e giallo.

E pensate che non ho nemmeno dovuto bussare!! le spigole mangiavano semplicemente recuperando l'esca!!

L'avreste mai detto??....di questi tempi?? coi pentolini che corrono???!

Ricordate...diffidate sempre di chi da consigli indossando un cappellino aziendale, specie se da rapper. Non è il buon samaritano, è un venditore, e voi siete i polli da spennare.

E diffidate ancor di più di chi si porta le seppie congelate per girare i video da egigner.
Magari di khadue e compagnia ne parlerò un altra volta.


domenica 22 novembre 2015

Il gavone verde Vigliakko



Se ci fate caso, uno a mare può andare completamente nudo, con la ciola al vento, e tornare alla macchina vestito. 

A patto di prestare attenzione a tutto quello che ci si para davanti. 
Le coste esposte ad ovest, qui in TerraMarcia, sono sovente un immondezzaio pazzesco.
Il mare restituisce sempre tutto, ma son sicuro che a noi abitati della Sardegna ci restituisca molti di più di quello che ci spetterebbe.
Di legname un infinità, immediatamente dopo, la plastica, onnipresente e di qualunque forma. Bidoni, bottiglie, tavole, guarnizioni, materassini, palloni e via dicendo.
A volte, oggetti francamente surreali per la loro posizione sulla costa, come le immancabili bombole del Gas e gli pneumatici.
Anche cadaveri in buon numero. Una decina all'anno fanno sempre la loro comparsa sul litorale sardo.

Troverete sempre delle scarpe, ovunque in qualunque tratto di costa prima o poi ci sono le scarpe, male che vada una sola....ma è già qualcosa.

Poi uno straccio, busta, tenda per farsi un vestito e una sagola o cima spezzata da legare in vita. 

Ma poniamo il caso di andare a pesca vestiti, cosa ragionevole....cos'altro può esserci di utile se aguzziamo la vista?

Bene vi racconterò di quando ero in scogliera, con il solito zaino, e dopo parecchi minuti e forse ad un paio di km dalla macchina, apro lo zaino per bere un sorso di San Martino.....ma nello zaino non c'era!!!!!!

Avevo dimenticato di metterla dentro, sicchè mi trovavo sotto il sole, con una sete bestiale che aumenta a dismisura proprio quando realizzate di non poter bere.....e la macchina a 2 kilometri.....accidenti ai prostaffe!
Certo non sarei morto....ma che rottura di p@lle dover tornare indietro per bere....

Ecco quella volta li, ho vissuto uno dei momenti più sbalorditivi di sempre, non ci potevo credere finchè non l'ho afferrata.

In una caletta vicino a dove stavo imprecando....scorgo qualcosa di interessante...che veniva mosso dal frangersi dell'onda nel sottoriva.....

La sagoma è quella, ma decido di avvicinarmi ulteriormente e vedo una bottiglia di plastica.....una delle decine di bottiglie di plastica che si trovano per mare......ma questa galleggiava!...... scendo fino all'acqua e la afferro con le mani.
La guardo bene ed era una bottiglia di plastica.....verde.....CHIUSA!!!!!!!!!!!!!!
L'etichetta era scolorita ma dalla forma poteva essere acqua lete o ferrarelle del cazzo....va be poco importa.

Visto che Unabomber è fra noi decido di stapparla e bagnarmi giusto la lingua per scongiurare il pericolo di esplosivo/acqua raggia, varechina ecc....
Sembra acqua.....

Altro piccolo sorso ed è indiscutibilmente acqua......so che non andrebbe bevuta acqua in bottiglie esposte sotto i raggi solari.....ma sti cazzi.....questa la bevo.
A 3 anni di distanza sto abbastanza bene, cervello a parte.


Meno di un mese fa.....tornando alla macchina, dall'alto della scogliera, notai un "punto" rosso incastrato fra gli scogli....."scendo o non scendo?"......"dai andiamo a vedere".....va a finire che ho trovato il kit del perfetto subbaqqueo!!
Ho cercato anche il cadavere per la verità.....ma non l'ho trovato, per sfortuna. Ma sicuro che arriverà. Il mare certo non se lo tiene il corpo di quel beduino.



Il kit conteneva.....Retina porta pesci, vuota, boa seac sub con annessa bandierina staccabile.....sagola di 50 metri in perfetto stato, con il suo raccoglitore giallo.....4 moschettoni di acciaio inox ed infine.....laccio da bracconiere con il quale quei balordi si fanno le fotografie....

Naturalmente è finito tutto nello zaino ed ora è a casa, dopo esserne diventato proprietario a titolo originario per intervenuta occupazione accompagnata dalla volontà di farlo proprio.

Spesso è capitato di trovare altra roba che sul momento non serve ad un c@zzo ma nel dubbio va presa.....ricordatevelo.....cavi elettrici....lacci delle scarpe.....bobine di teflon, bastoni da pollaio.....insomma....se prestate attenzione a casa si torna sempre con qualcosa.

Meglio andare male organizzati e peggio equipaggiati per non scatenare le ire degli Dei, qualcosa sul posto la si trova sempre.
Non avete buste?? non sapete come trasportare il pesce???
C@zzo ve ne frega, tanto c'è la cassetta benedetta inviata dal mare.




Non credo di aver mai provato più soddisfazione nel trovare una cassetta in questa situazione. Pieno di pesce, senza busta.
Poi dritto a casa e fuoco alle polveri. 




E' mia ferma convinzione che tutto ciò che implicitamente sottointende catture anche solo ipotetiche....vedi busta per mettere il pesce....o macchina digitale.....promani influssi malefici che possono compromettere la giornata.
Quindi non portatevi nulla. Se siete delle persone per bene, ci penserà il mare ad aiutarvi.

Le scarpe spiaggiate, ed in particolare i lacci, mi hanno permesso non solo di realizzare meravigliose collane di pesci, ma anche di trasportarli agevolmente.

                            





Per ultimo, voglio rendervi partecipi di quello di cui sono più orgoglioso.
Per la verità qui non serviva un aquila per vederlo vista la dimensione, ma comunque serviva un'enorme forza di volontà e forza fisica per portarselo via.

Durante una delle mie peregrinazioni in scogliera con il Proc. Avv. Manca, ci siamo imbattuti oltre che in un naufragio, anche in tutta una serie di oggetti di indubbia utilità ma che presentavano un problema immenso per il loro trasporto alla macchina.

Per intenderci sono posti dove bisogna andare con lo zaino da 50 litri sulle spalle vista la strada da fare ed il fatto di non poterla percorrere con le scarpe da wading ed i waders addosso.

Solitamente la roba che trovo la infilo nello zaino ma questa volta ho dovuto infilare lo zaino dentro. hahhahaha

Sto parlando del gavone vigliakko.



Un bellissimo, enorme, gavone richiudibile, in perfetto stato.
Quando l'ho visto sapevo che avrei dovuto portarlo via.
Già ma come?
E' veramente grande....molto più grande del mio zaino, l'avvocato non sembrava troppo entusiasta, ma quello era chiaramente un dono del mare che andava raccolto.



Così considerando che per la natura del tragitto e la sua lunghezza non poteva essere trasportato da due persone, era ovvio che ci avrei dovuto pensare da solo.
Facendo dei rapidi controlli, il gavone era circa il doppio se non il triplo dello zaino, presentava diversi fori nei lati corti, così la brillante idea.....legherò lo zaino al gavone, e ne sfrutterò gli spallacci e le fibbie per portarlo sulle spalle.
Immediatamente ziu Manca ha provveduto a trovare dei pezzi di corda marci in loco, con i quali abbiamo saldamente legato il gavone allo zaino....e con 15 kg sulle spalle tra scarpe da wading, attrezzature da pesca, bottiglie d'acqua, roba da mangiare ecc....abbiamo cominciato la risalita....che fatica dio santo....pendenze del 200% fino alla macchina.
Dopo 10 minuti passati a capire come attaccare la parete....via su come delle lepri....




.....col bottino, che ancor prima di legarlo allo zaino sapevo come lo avrei usato.

Arrivato a destinazione ho fatto delle foto per illustrare l'arguto stratagemma per il trasporto del prezioso gavone.



Per la realizzazione del'imbragatura ziu Manca ha eseguito il 
classico nodo senza nodo di Kevin Nash.





Il contenitore per il marcio della macchina.
Tutta la roba marcia, lurida e impestante sarebbe finita sempre la dentro.....basta scarpe sporche di sabbia, giacche bagnate nei sedili, basta stivali pieni di fango....la mia vita è cambiata.

































giovedì 12 novembre 2015

Trout area, laghetti a pago e affini.

Accidenti al blogghe che mi fa ragionare di continuo sull'ambiente malsano che, aimè, frequento.
Ed il fatto di portare avanti, almeno per il momento, 35 bozze di scritti che forse vedranno la luce in un futuro indefinito, certo non aiuta.
Ho una visione di sistema della pesca, mi sforzo di far si che ogni tassello trovi il suo posto, in vista di una coerenza che, più vado avanti, più sembra irraggiungibile.

Non dico tutto il contrario di tutto, tuttavia mi rendo conto che, se delle verità esistono ( come quelle sull'anellino di testa delle esche ) altre sono mutevoli nel tempo, almeno così mi pare.

Stavo per pubblicare uno scritto nel quale riconoscevo alla pesca una naturale attitudine educativa, ne riconoscevo il valore in senso assoluto, almeno rifacendomi all'esperienza che vivo ogni giorno che passa.

Ma compio sempre lo stesso errore. Considerare il Lanciaerecupera l'unica forma di pesca attuabile.

Così, l'idea che la pesca abbia una qualche valenza educativa finisce ben presto fuori dai binari, schiantandosi senza lasciar superstiti, contro il muro invalicabile della trout area.
L'educazione lì non è pervenuta.

Dei laghetti a pagamento ne ho sempre sentito parlare!....Anzi, a dir la verità, in uno ci pescai una volta.....in Toscana nel 2008, durante un raduno.....pioveva....tempo di merd@, ma da qualche parte apparentemente si doveva andare....sicchè finimmo in un lago marcissimo...di quelli con le staccionate a bordo sponda....ma il supplizio durò poco per fortuna....il pranzo era pronto.

Eppure perchè son stato colto da questa riflessione solo ora???

Perchè per la prima volta.....ho fatto caso ad una fotografia...che ritraeva un padre/zio/nonno con un bambino, avrà avuto 8-9 anni, in posa con delle trote iridee allo svelto piatti...luridissime, davanti all'inconfondibile staccionata presente in ogni laghetto a pago/trout area che si rispetti.

Un' infanzia fottuta....rovinata per sempre....da quella che sarebbe dovuta essere una Maestra di vita.
Ma come fa un genitore a portare il figlio a pesca nel laghetto a pagamento??????????
Possibile che per lui la pesca sia solo un bucare e basta a tutti i costi, costi quel che costi? ( non a caso è in un laghetto a pago ).

Dopo una giornata del genere che cosa imparerà il figlio?
La prima lezione dovrebbe essere quella di fargli capire che a pesca, bisogna essere pronti a prendere calci nei denti per un arco di tempo indeterminabile.


Invece difficilmente si renderà conto da solo che sta pescando in un ambiente il più delle volte artificiale, che nulla ha a che fare con lo stato di natura (dove spesse volte finisci a mangiare alghe), ed il padre, per non perdere la faccia non gli dirà mai che i pesci lì dentro sono pesci allevati, son pesci pronto pesca....son pesci che son lì......gettati dalla persona che hai pagato per farti pescare.

Imparerà che la trota è quella che pesca là. Brutta, tozza, anemica, pallida e sempre lurida....con le pinne sfatte....perennemente affamata.
Imparerà che per pescare basta pagare! Semplice.

Ma poi....di quelle trote putrefatte con le quali pensi bene di fotografarti che ne fai?...le mangi???
Te la do io la ricetta giusta, le devi posizionare per terra, ben allineate e fai la sbrisolona di trota...ricetta antica....da eseguire col copertone della macchina....scarichi la prima marcia e poi anche la retro.
Raccogli il preparato e lo butti il più lontano possibile dalle zone abitate.

Di persone, personaggi, guru ed altri beduini della pesca ne conosco a dozzine...qualcuno è proprio un mentecatto....altri li sfotto perchè hanno delle debolezze che loro stessi mettono in mostra senza vergogna.....ma quelli che vanno nei laghetti a pago per scelta.....sono il peggio del peggio del peggio.....e aprono pure bocca......per discutere di pesca.

A pensarci bene, di più marcio non c'è nulla. 
Chi parla e pratica roc frocing....eging....strit fishing ecc ecc è 100 volte meglio.
Non penso ci sia manco da discutere.

Pensate il degrado umano e morale di chi va a pesca nei laghetti a pagamento.....Non mi vengano a dire che è l'unica possibilità che hanno....che non c'è acqua nel raggio di 2000 km....che escono da lavoro tardi....ecc ecc.

Quante volte......quante volte si è detto di aver toccato il fondo?
Io parecchie, ma non avevo ancora visto il video di un noto prostaffe romano che cambia azienda tante volte quante soffia il maestrale in Terramarcia. Non si capisce se sia lui una zoccola o le aziende che lo cacciano via a pedate.

Qui si tocca davvero il fondo.

La prima lezione che ci elargisce verte sulla postura.

Richiamando i dogmi dei giapponesi, famosi per essere i maestri del nulla per quanto riguarda la pesca (eccetto l'arte di incul@re a sangue gli occidentali tra eging, frocing, gigging e simili), questo losco individuo consiglia di stare accovacciati per terra durante il recupero, perchè a suo dire si diventa un tutt'uno con la canna da pesca....e le ferrate risultano più immediate.......dio cristo ferrare trote marce....ma di cosa stai parlando!!......

E l'abisso ha mostrato tutta la sua profondità quando la persona lì vicino, ha allamato in rapida sequenza 2 trote luride pur stando in piedi.....e quindi vanificando tutti i suoi sforzi teorici sulla tesi dell' accovacciamento......sicchè il colpo di genio......il video presenta dei tagli ogni qual volta l'avversario aggancia trote.... riprendendo solo i pesci che allama lui, rendendo il filmato ridicolo.

Ho provato un sincero imbarazzo nel vedere questo derelitto tutto agghindato, dispensare consigli e trucchi riguardanti la pesca.
La trouta area è il covo di tutti i prostaffe....di ogni azienda....non se ne salva una. 
Ci tocca sentire di giornate difficili.....di pesce apatico di recuperi segreti e via dicendo! Per delle trote iridee stupide quanto un bass!!!

Ho una soglia di tolleranza ammirevole, ma la mia tollerenza finisce là dove cominciano le cazzate. Per di più se dette con la felpa e cappellino Herakul, finalizzate a far buttare soldi alle persone che, per dolo o colpa, ci credono.

Invece sentite a me, dovete correre a comprare questo popper. Meglio se a dozzene. Uno non basta.
L'ho, anzi, lo lanciato una volta e ciò ( verbo ciavere ) preso bass a ripetizione.


Abboccavano tutti per la schiena, ha funzionato al lago, figurarsi in trout area.

giovedì 15 ottobre 2015

Lanciaerecupera nei dirupi. Parte prima



Visto che non millanto di pescare da 40 anni, come in molti oggigiorno fanno, posso affermare che le mie estati, piscatoriamente parlando, sono state abbastanza varie e divertenti fino a 2-3 anni fa.
Poi sempre la solita solfa.

La mia annata di pesca solitamente finisce a metà maggio causa caldo atomico. Parlo di pesca ai massimi livelli naturalmente.
Per cause naturali, e cioè pelle assolutamente inservibile sotto i raggi del sole, mi ritrovo a provare sofferenze fisiche indicibili per 3-4 mesi, che ovviamente coincidono col periodo estivo.
La soluzione sarebbe ovvia per voi....."metti la protezione solare e non farla tanto lunga!".

"E certo!....facile per voi senza protezione o al massimo con la protezione 10!"
Io devo andare avanti a protezione 50+.....che ha la consistenza della cementite...più o meno....spalmata su gambe, braccia, faccia, collo......con conseguente perdita di mobilità prossima al 20%.
A questa mistura insopportabile deve poi aggiungersi l'acqua salata e il sudore, provocato dal caldo infernale che la terra marcia offre a dosi pressochè illimitate.

Provo un vero e proprio disagio fisico nel pescare in queste condizioni....ecco perchè, fino alla scorsa estate....le mie scorribande pescherecce si limitavano a frugali tramonti, in cerca del barracuda vigliakko a mare piatto.
Partenza alle 19, arrivo alle 19 40, barracuda a mazzi e via a casa a scarpacciare per l'appuntamento di mezzanotte.

Ed è cominciato così anche questo giugno.

Un popper, uno sciorlain bianco, bisaccia ichnusa per stare il più leggero possibile e via a fare stragi.
Quante scadute che mi sono perso negli anni per via del troppo caldo....poi nei mesi estivi....gira apparentemente meno pesce....forse i turisti luridi...le imbarcazioni...i pescherecci...gli zingari...bho....sta di fatto che ho passato estati intere a pescare barracuda a galla a mare piatto.
Per carità....divertenti, alcuni grossi, ma dopo poche uscite sembrava che andassi a pesca più per inerzia che per vero piacere. 
E fra l'altro erano, il più delle volte, scarpinate non sempre giustificate o giustificabili, almeno in astratto, da possibili pescate galattiche.
Nonostante tutto, anche quest'anno, con i primi tramonti a 30 gradi, mi son presentato puntuale come la morte, a cercare quei poveri barracuda dal destino già segnato.
Sfiletta qui, scarpaccia li....e qualche fortunatissimo che è ritornato in acqua, è arrivato il giorno che ricorderò a vita.
Sono 2 in realtà i giorni indelebili.....accomunati da una tragedia comune. La perdita di uno sciorlain 170 bianco e giallo sinking. Più che di perdita si tratta di furto.
In vita mia ne ho perso 2, nello stesso punto....portati via da tonni maledetti.

Non stava girando una mazza....era quasi buio e nessun inseguimento sul captura bianco.

"Vai mettiamo lo sciorlain....lui non può fallire".....ed infatti non ha fallito.

Lancio dentro un' insenatura ( alla faccia dei guru che per anni ci hanno consigliato di cercare i barracuda nelle punte o in scogliere alte.....quante cazzate mamma mia ) e lo incanno immediatamente....recupero, presacchio e via.
Anche oggi c'è il carpaccio.....e ne avanza pure per domani.



In realtà la fotografia l'ho scattata dopo il fattaccio.....infatti se siete bravi nel scorgere i dettagli.....



.....Dovreste notare il mulinello, un twin power 6000 sw completamente vuoto.
Si perchè, esattamente nel lancio successivo a quello con il quale ho allamato il barracuda......ho allamato, quasi a buio, un tonnaccio vigliakko che si è portato via sciorlain bianco e 200 metri di fins 20 libbre.
Nonostante la frizione chiusa quasi del tutto.....ha sbobinato senza pietà, senza accennare il minimo segno di fatica.
Di tonni ne ho agganciati una decina, e questo mi ha sfiammato il mulinello.....molti altri li ho fermati, almeno alla prima fuga, alcuni recuperati e poi persi per vari motivi...ma questo ha tirato dritto.
Ma il dramma vero era lo sciorlain sinking......perduto per sempre.
Nel forziere ne rimaneva solo uno.
Con gli occhi lucidi son ritornato alla madpanda....barracuda nel cofano....slalom tra le pecore, 3 cancelli da aprire e finalmente a casa, dove ho consumato tutte le lacrime che avevo in corpo.
La notte porta consiglio, questa incubi per la verità, ma nei giorni successivi dovevo elaborare un piano per svoltare queste estati fatte di barracuda, tonni che non voglio mai più agganciare in vita mia, e poco altro.
Che fare?
Guardavo la cartella degli spot dove solitamente bazzico, mica pochi, sparsi per la Sardegna, ma evidentemente non basta per pescarci tutto.




Ormai siamo a fine Giugno, se c'è da prendere una decisione bisogna farlo ora.
E sia....andrò dove non sono mai andato prima. Andrò dove la quarta dimensione della fisica è di casa.





Ci sono svariati punti nuovi da provare....dove ho sempre pensato di andare ma nei quali, per evidenti difficoltà che presentava la discesa, non sono mai finito.
Questa estate le cose cambieranno.
Zaino da 50 litri in spalla, dentro la roba da pesca, le scarpe da wading e bottiglie d'acqua come se piovesse.
Scarpe da trekking, crema solare e via verso nuovi orizzonti.
Tralascio l'adrenalina di guardare dall'alto il punto dove sarei voluto scendere....è tutto nuovo! C'è da aprirsi varchi tra la vegetazione, individuare i tratti migliori per la discesa, pulire le franate dalle pietre pericolanti...il tutto con lo zaino e la canna da pesca in mano e nell'altra il bastone del comando ricavato da una vecchia scopa.
La sensazione peggiore....e mi è capitata purtroppo, è quella di essere arrivato quasi a mare....e dover rinunciare per l'oggettiva impossibilità di proseguire in sicurezza.
Intendo morire. Nessuna salvezza in certi punti. E fortunatamente, la sempre viva percezione del pericolo mi faceva desistere nel momento giusto. E si ritornava alla macchina con un pugno di mosche fra le mani.
Ma altre volte si riusciva a scendere.
Acqua dolce sulla testa per rinfrescarsi, cambio delle scarpe.....ed il paradiso all'improvviso.

Il primo lancio me lo ricorderò per sempre.
Il mare, pochissimo, direi quasi piatto per i mie standard, tuttavia era sufficiente per giustificare la discesa con la canna appresso.
Bevo, bevo moltissimo perchè voglio stare il più leggero possibile....solo la bisaccia ichnusa, una scatoletta con qualche esca, una pinza e la sacca per il cellulare.
Comunque vada ne sarà valsa la pena.
Primo lancio col vutidì modificato secondo il vangelo di MrGrossman.....spigola grande, molto grande che compare dal nulla in un punto quasi piatto, la canna si piega, l'esca va sotto....e tutto finisce li.....slamata....anzi direi nemmeno bucata. Erano le 15:30, probabilmente 35°....50cm d'onda...in piena estate.
Da qui in poi avvistamenti di pesci preistorici e pescate clamorose a qualunque ora ed in qualunque condizione....collane di occhiate, mazzi di saraghi, spigole, cernie, ricciolotte e gli immancabili barramarci





.....anemoni enormi e bocconi di dimensioni mai viste.
Il tutto in costume da bagno. 


 


Cerniotto ed occhiata con un lancio solo




Spigola a galla




Rarissima collana composta da giunco trovato in loco, spigola (1pz) occhiata (5pz) sarago (1pz), prezzo su richiesta.


Ancora saraghi luridi





Altre occhiate 


Barramarcio a galla




Ed infine spigola sciancata




Il tutto in camicia....costume da bagno, guanti da ciclista e nessuno sponsor da mettere in mostra. La libertà pura e semplice.

Quando ho tempo, e soprattutto voglia, finisco la seconda parte, nella quale tirerò le somme e darò la chiave di lettura per coloro che, come sempre, non riescono a leggere tra le righe.