giovedì 6 ottobre 2022

Kill for likes

Al momento mi trovo in uno stato di confusione totale.

Pur avendo messo a fuoco un po' di questioni sulle quali mi piacerebbe dire la mia, non ho la certezza di poter condurre una trattazione, se così la vogliamo chiamare, che possa risultare chiara non solo per chi volesse leggere ma anche per me stesso.

Ho provato a separare le tematiche, tuttavia più entro nel dettaglio...più noto dei punti che ingarbugliano il discorso.

Dei bagliori d'ordine appaiono fugaci nella mia mente, ma ne perdo immediatamente i contorni. Da parecchio non vedo passi in avanti nel ragionamento. Anche perchè il maravillioso blogghe, che a breve compirà la bellezza di dieci anni, vive poche ore la notte, quando mi ritaglio, pentendomene, un po' ti tempo per riflettere sulla pesca.

Naturalmente non parlo di riflessioni da uomo di neanderthal, da mago Galbusera del sud Sardegna, ma ragionamenti di un certo spessore. 

Dal giorno 1, anzi dall'anno 0, questo spazio ha avuto, ha e manterrà un taglio, una linea "editoriale" che non mi ha portato nulla se non odio dal prossimo, critiche, lamentele e offese di qualsivoglia natura.

In dieci anni anche il più fesso dei fessi avrebbe cavato una bobina di trecciato omaggio, una comparsata da qualche parte o almeno una collaborazione.

E quando arriverà il momento di tirare le somme so che avrò di che pentirmene.

Mr Grossman mi definì un matto da legare...un matto di quelli pericolosi quando gli mostrai in anteprima le tavole sul sistema pescante...."Albe..af...af....ti ...ti..ahha..ti sei messo a fà anche i disegni c@nediddio?"..."te sei pazzo....da llegare....un pazzo di quelli pericolosi!"

Aveva ragione Mr Grossman. 

Di cadaveri passare lungo il fiume ne ho visto un infinità. Molti di più di quelli che immaginavo...e ad onor del vero....aspettavo di ritrovarmi a pancia in giù anche io, e diverso tempo fa.

Invece sono ancora acquattato sulla sponda, ma sparo senza più nemmeno bisogno di mirare ormai....non perchè abbia perso lo smalto...quanto perchè si fa centro in qualunque direzione tanti sono i babbei che ostinatamente continuano a dire " .....se ti è piaciuto questo video...." Lo hanno detto tutti, anche degli insospettabili, anche persone per le quali avevo speso belle parole in passato.

Ma loro a differenza mia hanno la memoria corta, e soprattutto hanno capito che non c'è più nobiltà nella coerenza. Anzi nella decenza.

Non c'è più nobiltà in generale di che c@zzo stiamo parlando.

Più video fanno meno ne faccio, più foto vedo meno ne faccio, l'idea di tenere comportamenti assolutamente normali ma che sarebbero comunque " assimilabili" alle mostruosità che vedo mi fanno propendere per limitare al massimo la produzione documentale...perchè non c'è volta che non mi faccia un'autoscatto senza avere il flash di qualche fesso sorridente a favore di telecamera pronto a condividere col mondo le sue avventure ....e inevitabilmente mi sembra di essere lui o come lui.

No grazie.

Ho scritto già tanto ed ancora non si capisce dove voglia andare a parare.

Taglio la testa al toro.

Sono TUTTI tornati al punto di partenza.

Fateci caso. Il blog non si è mosso di una virgola in 10 anni. Quelli sembra che siano andati da tutte le parti, che abbiano fatto tanta strada e invece sono rientrati alla base.

Vi ricordate il "percorso" del pescatore illuminato? Di come si sarebbe dovuto evolvere rispetto alle condizioni di partenza? del chech en relis come obbligo morale? Dei tag, della scienza, delle quote per i tonnacci marci?

Tutta fuffa.

Ora non si vede altro che catch and cook. Tutti lo praticano, tutti lo interpretano e vogliono darcene una testimonianza.

Ma che cosa è il catch & cook che oggi giorno ci propone anche l'ultimo degli str@nzi se non lo "sfiletta responsabilmente" promosso da questo blog?

Andare a pescare per liberare il pesce è l'essenza della depravazione. L'apice della barbarie, il sintomo dell'avidità sensoriale umana, che per essere appagata giustifica la tortura di altri esseri viventi.

Lo sfilettare responsabilmente invece si colloca alla perfezione all'interno del meccanismo che regola l'ordine naturale, e per questo può trovare e trova una giustificazione morale.

Stiamo giustiziando un essere vivente che aveva già sentenziato la morte di un altro. E lo stiamo facendo per il medesimo motivo che spinge il suo agire: mangiare.

Ed anche il modo è moralmente corretto. poichè non lo stiamo "cacciando"..... ma pescando, il che significa che lo mettiamo di fronte alla possibilità di decidere o meno se "mangiare" quello che per lui sarebbe un altro  animale ( la nostra esca ) o lasciarlo vivere.

E se decide per la morte...be allora non può che finire nel forno.

Questo è lo spirito che dovrebbe guidare il nostro agire.

Potrebbe quindi il catch and cook essere un punto in comune con un mondo che ho combattuto così ostinatamente?

Giammai.

E vi spiego il perchè.

Sebbene nella sostanza sfiletta responsabilmente e catch & cook siano la stessa cosa....tuttavia differisce il fine per il quale si praticano.

Del primo non sto a tornare su quanto già detto, del secondo invece è il caso di dire le cose come stanno.

E' moda, è il prodotto dell'esasperazione della competizione digitale. Dei rilasci non fregava più un c@zzo a nessuno dal punto di vista dei contenuti. 

Ma di contenuti questi pagliacci ne hanno bisogno per il loro spettacolo. 

Mille mila pesci rilasciati, oceani ripopolati ma pochi likes. Ma i likes sono questione di vita o di morte al giorno d'oggi.

A questo punto che sia il pesce a morire!😂😂

Esatto. Uccidono per le visualizzazioni. Ed i likes si impennano.

Padellino d'ordinanza, salse, salsettine ed intingoli che stuprano qualunque cosa ci finisca dentro.

Tutto ripreso naturalmente, da come seviziano le carni del pesce...a come gli rimane l'unto sui baffetti sudici ai lati della bocca...ripresi in 8k, giusto per non farci perdere questi preziosissimi dettagli.

Che poi il più delle volte il risultato è drammatico. Volete mettere cucinare per i c@zzi propri anzichè a favore delle telecamere? Ma se non ci fosse la go pro accesa...il catch and cook...perderebbe la sua ragion d'essere.


Uccidono per i likes.

Non aggiungo altro.....



Anzi si.








domenica 29 maggio 2022

Il report

Forse per comodità o forse per pigrizia ho pensato di riproporre un formato morto e sepolto da lustri

Sepolto sotto milioni di go pro, di schede di memoria e di terabyte che nel giro di pochi anni lo hanno portato all'estinzione. 

Come le specie di animali delle quali se ne decreta la scomparsa da questo pianeta, cosi tocca a lui. L'assenza per tot anni di una sua apparizione potrebbe ben fare credere che la sua stirpe si sia estinta.

Ho sempre pensato che statuizioni di questo tipo dessero in qualche modo la misura della stoltezza umana....che ha la presunzione di credere che qualcuno o qualcosa possa essere dipartito per sempre da questo pianeta solo perchè lui lo ha stabilito.

E' l'era dei bluefintuna video, delle clip palesemente orchestrate degli shore jiggers, e dei filmati che ci propinano la cattura e cottura di un pesce sul posto, con ingrandimento dettagliato della forchetta che sfrega sul baffetto marcio prima di entrare in bocca, a cui per ovvi motivi, essendo solo una questione di tempo ( perchè ci sarà qualcuno che vorrà essere il primo pure in questo frangente ), seguirà anche la fase finale del procedimento, ossia la defecazione in loco ripresa sia in POV sia da camera su treppiede.


Perciò, in attesa che la disgrazia si compia, proporrò un bel report, strumento di condivisione desueto ma dal fascino irresistibile.

Due righe ben scritte e documentate valgono migliaia di ore di filmati con protagonisti i soliti baffetto/depilati e maghi galbusera che si chiamano bro a vicenda, indossando l'immancabile berretto da rapper.

Non si sentono le voci di qualcuno che parla, le urla immotivate ed i commenti fuori luogo.... e lo si legge anche in presenza di altri senza disturbare il prossimo.

Scegliere quale giornata divulgare fra le non più tantissime uscite di pesca non è cosa facile.

La "qualità" è indispensabile. Vale a dire che il valore della giornata lo da il pesce, la fatica ( il meno possibile ) nel prenderlo, il comfort nel pulirlo e riportarlo alla macchina, e non da ultimo la possibilità che la pescata finisca ad un orario comodo sia per rientrare a casa, sia per fermarsi lungo strada a bere qualcosa in compagnia.

Una bella spigola è molto più bella se si ha il tempo di scarpacciarla seduta stante e godersi un aperitivo tattico defaticante in attesa di cenare.

Questa sarebbe la pescata perfetta. Quasi da letteratura, perchè nella realtà uno degli addendi manca sempre...sicchè non resta che accontentarsi di come vanno le cose.

Ormai sono fuori dal giro che conta da anni, uso uno stradic 4000 FI di terza mano, comprato sul mercatino a 40 euro....gira che una bellezza, mai ingrassato ne oliato.

Uno sguardo alle ancorette delle esche....davvero indecenti.....un tempo lo scintillio che emanavano quelle montate sui miei shoreline imponevano l'utilizzo della maschera da saldatore per maneggiarli. Fiammanti, lucenti e affilatissime. Alla minima imperfezione venivano sostituite.

Ma non ho più voglia di stare dietro a questi dettagli che so essere fondamentali. Ho abbassato di molto gli standard...anche se il freezer è sempre pieno. Dunque avanti così, verso un lento declino, sufficiente per farmi passare gli anni della gioventù senza cadere nella disgrazia piscatoria più totale.

"Che prendo oggi? Anzi dove diavolo vado? Mi sarei anche un po' rotto le p@lle di macinare km su km".

Non c'è da vantarsi ma nessuno e dico nessuno, almeno qua in Sardegna, fa i km che faccio io per pescare.

Vado dove c'è pesce e dove mi piace lo spot. E gli spot che mi piacciono il più delle volte sono lontani.

250-300-350km tra andata e ritorno. Col rischio ( basso ) di non prendere una mazza....è capitato qualche volta....e la mia vita a quel punto non aveva più senso. Defraudato delle mie certezze ed aspettative verso le quali nutro una fede praticamente illimitata.

E' essenziale fare incetta di ottimismo e la ricetta ormai la conosco bene: luoghi inesplorati e pesce. Magari non troppo lontano, con una pista agevole che arrivi a mare ed un "posteggio" per la macchina all'ombra.

Uno degli aspetti più interessanti dell'ultimo periodo è tornare in zone battute agli inizi, quando andavo più a caso che altro, per battezzarli definitivamente.

Non prendere un pesce 10 anni fa poteva voler dire semplicemente inesperienza. Non prenderlo oggi vuol dire bocciarle senza appello.

Cosi ripercorrendo possibili destinazioni...scelgo un tratto di costa dalle quasi certe potenzialità, sommariamente visitato tanti anni fa e mai più ripercorso per mille motivi.

Uno dei tanti era la difficoltà di capire come fosse il mare una volta arrivati alla costa....infatti dall'alto la percezione delle onde risulta distorta ( questo ovunque chiaramente ) ma in base alla tipologia del litorale comunque possiamo tirare ad indovinare con una buona probabilità di azzeccarci.

In zone di alta scogliera...il rischio di non stare in pesca è molto più basso di quando si va in tratti dove la costa degrada lentamente.

Altro aspetto che avrebbe potuto rovinare la giornata era la presenza di alghe in sospensione. Con quelle in giro sarei stato fottuto, non c'è pesca a galla che tenga.

Però, lasciando ogni volta spazio al dubbio....ci sarebbe sempre stato un fattore che avrebbe impedito la redenzione lo spot.

Domani gli eventi saranno dalla mia, non solo me lo sento, ma ho conferme visive che mi trasmettono buone sensazioni.

Si va ad acchiappare spigole di sicuro, poi confido molto nelle occhiate e vedremo che altro.

La bellezza del report già la potete apprezzare in questo preciso momento. Non sentirete ne vedrete infatti le molto di moda fasi "preparatorie" che ci obbligano ad assistere alla sveglia, colazione, espletamento funzioni corporali e "premessa" di come si svolgerà la giornata.

Qui invece ho già posteggiato la macchina e iniziato a bestemmiare perchè dalla strada asfaltata mi è parso di intravedere alghe.

E fa un caldo bestiale fra l'altro. Ho lo zaino da 50 litri decathlon carico di acqua da bere, acqua per lavarmi, waders e scarpe da wading e tutto l'occorrente per sfangarmi la giornata.

Non posso scendere già vestito per due motivi, primo perchè non conosco il viottolo che porta a mare e secondo perchè ci sono 30 gradi anche se siamo a marzo....le scarpe da trekking e tanto peso sulle spalle sembrano la soluzione migliore.

Dunque si parte....ma bastano pochi metri per capire che sarei dovuto tornare alla macchina a prendere un attrezzo fondamentale per la discesa. 

La forbice da potare.

E' il luogo dove nascono le ginestre e si diffondono per questo pianeta. Partono da qui. Una selva irsuta e spinosa di odio vegetale che impedisce il passaggio dell'uomo.

Ma il cinghiale se ne fa beffe, così seguo le orme di questi meravigliosi suini e con una pazienza infinita apro la via. Operazione essenziale in vista del rientro, che avverrà al buio ed in discreta salita.

Dopo mille mila sforbiciate finalmente il muro di rovi si apre e vedo il mare, vedo la schiuma, vedo le alghe....ma anche acqua libera. 

Rimane solo da scegliere il punto dove lasciare il carico e lo individuo subito potendo contare sulla visuale quasi drone style che la scogliera mi offre.

Spot abbastanza uniforme, tranne un paio di punti a cui affido la mia intera vita.

E' mezza mattina, orario del c@zzo, tanto vento laterale, ma la schiuma c'è, l'onda sotto costa è affrontabile e le alghe sono in punti precisi.

Come sempre in questa tipologia di zone prediligo esche un po' leggere, tanto il pesce è attaccato a riva. Bastano davvero 10 metri di distanza e si è in pesca. 

Tendo ad escludere quasi subito la presenza di barracuda, visto il periodo, visto l'orario e vista la zona. Sicchè inizio a lanciare cioccolatini nel sottoriva aspettando l'attacco di una spigola.

Più il sole si alza, più si rende necessario un cambio di strategia. Via i waders, fonte di marciume degli arti inferiori e zampe al vento. La giornata può finalmente cominciare....e le scuse ormai le ho esaurite.

Partono le occhiate, gli ami singoli non aiutano ma salvano le esche, comunque qualcuna la tiro fuori e di media pezzatura. In testa mia so già cosa non fare....spargerle per la scogliera...."tanto poi mi ricordo dove le ho messe".....mi guardo intorno ed è tutto identico. Ho la certezza assoluta che non le avrei mai più ritrovate....ma lo faccio lo stesso....pur di avere le mani libere.

Sono in braghe di tela, camicia, e 5 esche. Un sogno.

Nient'altro fino a che arriva l'ora di pranzo.

No, non ho portato il fornelletto a gas da frecato per fare il catch & cook video. Ho solo un pezzo di formaggio caprino/ovino, della salsiccia, pane raffermo e due arance. E se mai dovessi avere ancora molta fame le occhiate. Crude.

Le ore passano velocemente....ed era necessaria la strategia perfetta per far combaciare il tramonto con le buche migliori che si trovavano vicine al punto di arrivo, ma che al momento sembravano vuote.

Opto per pescare di rientro, ovverosia raggiungere un punto ultimo prefissato e da li lanciare a ritroso, di modo che mi sarei ritrovato nelle zone calde proprio al calare del sole.

Ma già si intuisce che qualcosa sia cambiato. Nella zona più occhiatosa di tutte non escono occhiate ma una spigolotta che libero non senza diversi dubbi.

Nella zona più spigolosa non esce una mazza e nella buca più inutile di tutte finalmente una bella botta piega la canna, dovrebbe essere la spigola taglia forno ed invece è un barracuda senza senso, ma la taglia è forno lo stesso.... se diviso in due...per cui.....verrà con me.

Ribatto la stessa schiumata e pochi lanci dopo un'altra occhiata si fa viva....anche lei dritta nel presacchio.

La spigola invece...latita...ed il tempo stringe, fatte alcune considerazioni decido di ribattere con la tecnica del primo lancio due micro tavolati dalle quali una spigola DEVE uscire.

Nel primo niente, anche se il sole è già sparito dall'orizzonte.

Rimane un solo lancio, in un solo punto.




La redenzione dello spot dipende da questo momento. Io ho fatto tutto quello che era in mio potere per aggiungerlo alla mia lista dei luoghi da battere e creare la sua cartella nel PC.

Fondale troppo basso per esche palettate, mare troppo irregolare per esche a galla. Apro lo scrigno e scelgo un 120. Sarà lui a prendersi questa responsabilità.

Aspetto l'onda giusta e lancio, avendo già disegnato mentalmente la X nel punto preciso dove aspetto la botta....e come nelle grandi storie...la botta arriva davvero.

Pazzesco, uno di quei momenti che rendono la pesca un vero e proprio atto di fede.

Tira un pò troppo per i miei gusti, anche se dal peso non si direbbe una spigola grossa, ma taglia forno...però non capisco la fatica nel girargli la testa...poi quando è finalmente fuori vedo che era allamata all'esterno con un amo singolo....spezzando la punta di un secondo amo per la quale era agganciata.





Respiro, guardo l'orizzonte, inspiro e godo.


Volo verso gli altri pesci, qualche occhiata non la ritrovo più. Stic@zzi, ormai è quasi buio, li squamo e preparo lo zaino.




La pista è sgombra dalle spine, la temperatura è calata, salgo in camicia e un fresco delizioso mi spinge verso la macchina.

Ho pure un cambio d'abiti pronto che mi aspetta.

Missione compiuta.






giovedì 19 maggio 2022

La parabola del Liscia

Dovrebbe essere insegnata a scuola, scolpita su pietra e marchiata a fuoco sui nostri corpi.

Ci sono voluti 6-7 forse 8 anni affinchè si concludesse....ed ora finalmente attende solo di essere divulgata con tutti i mezzi a mia disposizione, apostoli compresi.

Già ero a conoscenza del finale in tempi non sospetti, ma poichè non ne ero il protagonista ho dovuto attendere che il fato facesse il suo corso.

C'è sempre stato una sorta di "scudo" che per anni ha protetto lo spot in questione dalla discesa degli iutuber/influencer e affini che per qualche oscuro motivo continuavano a ruotare intorno all'ormai pluristuprato lago del coghinas.

Violentato al punto tale da indurre gli stessi sventurati a domandarsi come risolvere la penuria di prede che minava la loro reputazione nell'agone internazionale del mondo del bass fishing.

Infatti negli anni passati il Coghinas era garanzia di numeri e taglie mostruose, tanto da indurre fiumane di prostaff ad organizzare viaggi dal continente bass-boat muniti.

Tutto prevedibile, e capisco finanche la leggerezza che ha contraddistinto il modo in cui il lago sia stato gestito, male chiaramente, da cui però potevano trarre un grande insegnamento.

Insegnamento che avrebbe potuto tutelare i loro interessi futuri ma che come al solito, sono stati svenduti per un pugno di esche e un mazzo di likes.

Non sto a fare il conto degli anni perchè sarei un pagliaccio, e certamente sono "arrivato" in ritardissimo, ma una volta messo il naso nel coghinas, girandolo in più punti, già negli anni 2007-2008 non solo si capiva che sarebbe finita di li a breve, ma era davvero fastidioso pescare vista la massiccia presenza di bass boat che, mi preme sottolinearlo, non manifestavano nessun rispetto per chi pescava da riva.

Cioè avevano l'attitudine a coprire il lago come se lo possedessero, nel senso che basavano il loro atteggiamento su un puro rapporto di forza dato dall'attrezzatura a loro disposizione,

In pratica, se ti eri fatto il culo per arrivare in qualche ansa sperduta o posto isolato, pur vedendoti pescare da prima, non avevano remore nell'arrivare sotto costa a 50 nodi, lanciare a raggera per poi dileguarsi ed andare ad impestare le restanti sponde del lago.

Sicchè dopo pochi anni, e poche uscite, essendo allergico alle ( troppe ) persone, come al solito ho preferito trovare una soluzione differente.

E non poteva essere che quella di individuare un altro spot che mi consentisse di forare bass in tranquillità.

Lo trovai subito, le foto nei mie archivi non mentono, 25 maggio 2010, con Marco, spedizione esplorativa.

Il lago era stupendo, un po' lontano, c'era da camminare parecchio, alcune strade bianche invece lo costeggiavano e, fermando la macchina col motore acceso a bordo lago, nella prima ansa utile, al primo tiro e senza nemmeno un giro di manovella si presentò così:


















Slamato, rilasciato e via verso la destinazione finale dove poter finalmente cominciare a conoscere questo lago apparentemente vergine.

Guardando lo specchio d'acqua non si vedeva nulla oltre che bollate, qualche carpa, qualche uccellaccio e ciò che più colpiva era il silenzio a 360 gradi.

Non sto a raccontarvi la giornata, anche perchè credo di averlo già fatto, ma il punto è che nelle uscite successive e negli anni appresso si facevano numeri pazzeschi e pesci veramente grandi.





Si partiva da uno posto completamente vergine, escludendo frequentazioni innocue dei locali, piuttosto frastagliato, tuttavia non eccessivamente grande, ma complicato negli spostamenti da terra, vale a dire che cambiare spot richiedeva tanto tempo, il che forse si traduceva in una sorta di auto tutela del lago stesso.

Era chiaramente una situazione temporanea che non sarebbe potuta durare a lungo, ma ciò che stupisce è la velocità estrema con cui questi cogli@ni si sono bruciati ( rovinandolo anche a noi  lanciaerecuperatori) l'ultimo spot veramente valido che rimaneva in Sardegna.

Da qui nasce la parabola.

Negli anni di stanca del Coghinas, flagellato dalla presenza di bass boat oltre la soglia della sostenibilità....purtroppo qualcuno ha fatto la mia stessa "indagine", con la sola differenza che aveva una bass boat, una maglietta da sponsorizzare e una busta di esche del c@zzo identiche alle migliaia già esistenti.

Tolta la sicura alla granata non poteva che esplodere. Le prime foto ed i primi video apparsi sulla rete, in un posto "nuovo" hanno generato la corsa sfrenata ad accaparrarsi i primi bass mai bucati, tanto grossi quanto stupidi, perfetti per qualunque tipo di sponsorizzazione.

I soliti "noti" guru del coghinas hanno cominciato a frequentarlo in massa, sono comparsi scivoli per le barche, strutture ricettive ( come ovvio che fosse ) e per qualche anno sembrava fosse la terra promessa.

Altre puntate le ho fatte di tanto in tanto per avere il polso della situazione, ma il paziente non rispondeva più alle cure.

Fino a pochi giorni fa, quando Droni Power ha divulgato il suo ennesimo video.


Lato tecnico veramente piacevole, belle riprese, regia e via dicendo, gli auguro ogni successo, se quella è la strada che vuole percorrere, per altro verso non mi dispiacerebbe se affondassero in mezzo al lago la prossima volta che vengono.

E' al minuto 7:18 che la parabola si compie. Cito testualmente: "Il primo giorno qui sul liscia c'è bastato....c'è troppa gente...c'è stata una strana coincidenza perchè c'è una gara tra poco e quindi si son ritrovati tutti qui...ci sono più di 15 ( QUINDICI ) barche e il posto è piccolo e in più non è neanche informissima per cui preferiamo spostarci."


Droni ed i suoi simili, come locuste fameliche, senza nemmeno pensarci un istante, hanno divorato l'ultimo prato sardo di erba verde da cui potevano trarre sostentamento.

Ma la parabola prese inizio 7 anni fa quando andarono al Liscia per la prima volta e rimasero colpiti dalla generosità del lago...anche in quell'occasione girarono e successivamente diffusero un bel video, che non lasciava dubbi: "Venite e violentate anche voi questo posto...... tanto noi non siamo sardi, che cazzo ce ne frega." 

Ho letto questo spirito fra le righe.

Vuol dire che lo hanno conosciuto nel 2015....immaginatevi cosa poteva essere quando andai io per la prima volta.....2010. Un posto pazzesco.

Tutto spiegato e dronato dall'alto per generare la corsa allo sputtanamento più totale.

Ora però sappiamo com'è andata. Ce lo insegna la parabola. Un c@zzo di niente....No non è la giornata storta...io che ci sono andato con regolarità ogni anno per quasi ormai 12 anni, ho visto un crollo generale delle catture e della taglia dei pesci.

La giornata buona capita ancora come capita ovunque, come capita a trote e come capita a mare.

Ma il Liscia era spaventosamente generoso. Hanno fatto man bassa di catture, foto e video....senza pensare che sarebbe stato dannoso per loro stessi essere così tanto predoni da venire, sputtanare e ripartire senza ritegno.

Ci sono voluti 7 anni perchè se ne accorgessero e lo ammettessero candidamente nei loro video.

Va be..... ma poi vanno a prendere lucci al flumedonsa, che c@zzo gliene frega.... 

Riaggiorniamoci fra 4-5 anni con la parabola del lago alto....quando tornerete con quei bastoni da pollaio per pescare lucci...e prenderete solo scardole o tinche.

Noi del posto ci attacchiamo al c@zzo. 

Come sempre.

In Sardegna è importante arrivare primi, o almeno fra i primi perchè potete stare certi che qualunque cosa bella ci sia....verrà cancellata in pochi anni. Gli ambienti non sono così vasti da sopportare le invasioni fomentate dalla masnada di bifolchi armati di go pro. 

Ho rinunciato a tanto pur di godermi in pace le novità....e non mi sono pentito della scelta.

Erano situazioni talmente belle, diventate oggi così rare, che a volte mi domando se non sarebbe stato meglio non viverle affatto.....perchè il confronto coi tempi che furono mi divora.

Non avrò risposta, purtroppo.


Avevo pronto un pezzo che trattava di pesci presi....ma le circostanze mi hanno indotto a cambiare in corsa....poco male....a breve pubblico l'altro.








venerdì 25 febbraio 2022

Motore...Ciak! Si finge!





Alla fine, pur non potendone percepire gli odori da dietro uno schermo....il pesce sarà anche vero, ma per me è tutto finto.

Finto nel senso di artefatto, di costruito, di recitato....e quindi di scontato, e quello che si sconta di solito ha poco valore.

Il ragionamento non è tanto contorto, quanto la percezione che ho dei fatti. 

Non c'è modo di mitigare il risultato finale, ormai la vedo così, ma provo comunque a spiegare il concetto.

Siamo sommersi dai contenuti virtuali, dalla pesca virtuale, dai pesci ( e ben altre trivialità ) che gli altri ci sbattono in faccia a mezzo social.

Una premessa è tuttavia doverosa.

Ancora vado a pesca, non quanto prima, ma comunque ci vado ed il meteo è la prima cosa che controllo appena sveglio. Non si sa mai.

Sogno di pescare, fantastico di pescare, progetto di pescare in luoghi dove ancora non sono mai stato, tratti di costa intatti...."ah quanti ve ne sono ancora da battere!".....la Sardegna ancora una volta si dimostra a misura d'uomo....sicuramente a mia misura, giacchè mi permetterà di morire avendone esplorata una grandissima parte, ma non forse la sua totalità. E la speranza di riuscirci in tempi utili è la cinghia di trasmissione che mi da la forza di non mollare anche quando sono a pezzi. Perchè so che i salti che faccio ora....a 60 anni me li dovrò scordare.

In sostanza, pesco ancora tanto, certo non è la pacchia dei tempi universitari, ma il minor monte ore complessivo è stato compensato da una maggiore letalità delle mie azioni.

Tutto questo per dire che la pesca la vivo ancora in prima persona.

Anzi di quello che fanno gli altri non me ne frega più un c@zzo.

Non mi impressiono, ne tantomeno mi immedesimo nelle "avventure" ( o disavventure ) delle altre persone, non guardo che esche usano, che canne usano, che trecciati usano. niente di niente.

Perchè apro il freezer ed è sempre pieno di pesce. Aumentare le catture mi imporrebbe di cambiare le strategie di consumo delle nobili proteine che al momento sono destinate all' autoconsumo, cene con amici ed un sano baratto che trasforma le lische o ventose in uova, verdure, cacciagione, vino ed altre prelibatezze.

Sono immune, immunità non indotta da vaccino ma dagli anticorpi naturali, al pescato altrui.

Quello di cui vengo a conoscenza il più delle volte mi viene sottoposto o segnalato da altre persone, e per puro spirito scientifico, quando proprio mi avanza qualche minuto, do uno sguardo.

La norma è il prodotto ignorante. Volutamente ignorante nella forma, e purtroppo, negli individui che si rendono partecipi dei filmati. Togliendo spazio all'argomento che vorrebbero trattare. La pesca.

Tra considerazioni su quali mutande usare, okkiali da discoteka, canottiere sudice su epidermide depilata, e perchè no qualche rutto a corollario delle pseudospiegazioni post pesca sponsorizzate, viene fuori un prodotto degrandante.....e brutalmente scontato.

Il frasario poi mi manda il sangue al cervello....tutto uguale, possibilmente in un inglese urlato e sgrammaticato: "iz e bist! a monster! Bro! bro! bro! tuna bro! mental! iz iugh !! luc at dis, luc at det " e suoni onomatopeici annessi.

Mi sto infilando in un ragionamento piuttosto lungo da chiudere e me ne sono già pentito mentre scrivo. Tuttavia dopo tanto silenzio provo a spiegarmi.

Per me é tutto finto. Fintissimo. Possono prendere tonni, squali e balene....ma quando si ha una go pro in testa e una videocamera ferma sul treppiede in attesa di riprendere l'attacco di un pesce è game over.

Badate bene che non c'è modo di farlo diversamente, nel senso non posso fargli una colpa anche di questo, ma per me è così.

E' finto perchè non vedo la spensieratezza di andare a pesca e basta. Vedo una tale preoccupazione ed organizzazione nel catturare il pesce nel filmato che uccide lo spirito di qualunque cosa esca dall'acqua e venga ripresa dalle telecamere.

Nessuno o quasi monta un video dove non pesca una mazza perchè non si fanno i likes.

Ancora prima di guardarlo, sappiamo che il filmato è stato pubblicato solo perchè hanno pescato.

Io se mai dovessi avere la certezza di pescare tutte le volte che vado a pesca, avrei già smesso. Spero di pescare, ci credo fermamente, ma le tranvate che ogni tanto prendo, a me inspiegabili, restituiscono alla pesca quella connotazione di mistero che la rende più un atto di fede che una scienza vera e propria.

Manca nei filmati proprio questa componente. Che è il senso più profondo dell'azione di pescare.

Non c'è più incognita, dubbio o incertezza.

Loro a pesca ci vanno....non posso negarlo, ma ci fanno vedere solo ciò che vogliono. Ecco perchè sa di orchestrato. Di prevedibile.....di scontato.

Che mi frega di veder pescare una ricciola da 10 kg se so che vanno in un posto dove girano abitualmente, usano canne che fermerebbero un camion, cavi d acciaio al posto del trecciato, jig da 150 grammi e me lo rivelano in anticipo nel titolo?

Davvero, che cosa mi trasmette un video del genere? Personalmente solo tristezza, quante cose hanno detto o fatto ( o anche non fatto ) solo perchè era accesa la videocamera? Pensate tutte le volte che aprono la frizione SOLO per farne sentire il rumore....quando in realtà è perfettamente inutile.

Quante volte sono andati e anzichè dentici hanno preso calci nei denti?  Quanto si è perso di quel pesce apparso in camera in funzione dei mi piace?

E' proprio il clima intorno ai prodotti di questo tipo che sa di artefatto.

Forse basterebbe provare a registrare 10-15 minuti di video senza titoli, senza tag, senza indicazioni, senza niente così da lasciare un alone di incertezza in chi guarda, proprio come quando si va a pesca.

Certo riallacciandomi al discorso inziale, questa potrebbe essere ( anzi lo sarà sicuramente ) solo la mia percezione personale, di quello che, per fortuna, ancora pesca tanto in tutti i sensi.

Cioè potrei anche essere io il consumatore sbagliato, sia chiaro, se chiedessi cosa ne pensa ad un lombardo che vede il mare 5 volte l'anno credo che la risposta sarebbe diversa.

Ma mi interessava portare all'attenzione questo punto di vista, sebbene irrilevante, vorrei venisse in qualche modo elaborato soprattutto da coloro che fruiscono di tali contenuti e ne fruiscono con un'avidità malsana.

Ci sono persone che guardano e commentano decine e decine, se non centinaia di video. Le stesse persone dico. Se li passano in rassegna tutti, si iscrivono ad ogni canale e followano tutti i loro guru preferiti.

Se sentite il bisogno di fare i complimenti o comprarvi le canne da pollaio che quel mese sponsorizzano i vostri maestri.....state sbagliando tutto.

E' chiaro che la pesca non sapete cosa sia, ed avete bisogno di viverla tramite la vita altrui.

Trovatevi altro da poter praticare. Nella vita reale però. Ci sono tante altre belle attività da scoprire, magari più consone alla situazione in cui vivete.

Tagliate il cordone e sarete liberi. 

Perdere tempo dietro ad uno schermo a guardare "contenuti" dozzinali solo perchè nel titolo leggete amberjack o dentex o tuna.....è da folli. State buttando via tempo ed energie basandovi su una rappresentazione palesemente farlocca della pesca. 

La corsa allo scior jigging ne è un esempio lampante, sembra sia la missione di ogni pescatore che voglia considerarsi tale. Più per le foto che per i pesci in se. E l'emulazione che ne scaturisce è avvilente. Stesse canne, stessa attrezzatura....stesso vestiario e stesso linguaggio. 

Mi permetto di fare in chiusura, un distinguo o meglio una menzione.

Ammetto che le nuove leve ( alcune ) hanno fatto passi da gigante e forse anche grazie ad una tecnologia più intuitiva, vengono fuori dei filmati che dal punto di vista tecnico sono di sicuro impatto. Immagino il lavoro estenuante che si nasconde dietro pochi minuti di video. Questi vanno a pesca col cameraman! Macchèscherzipedavvero! 

E sebbene un' impostazione di questo tipo comprometta il risultato in termini di pescato, tale lacuna viene compensata da una maggior cura dell'aspetto fotografico/ narrativo, conferendo al prodotto finale una sobrietà che nel mondo della pesca è ormai sconosciuta. In sostanza, anni luce meglio un video alla trota ben fatto, con le giuste inquadrature, presenza in scena dell'uomo misurata, condita da una narrazione semplice e poco invasiva, dell'ennesimo filmato col protagonista sempre in mezzo ai cogli@ni che non sta un attimo zitto e fa a gara con l'altro suo competitor virtuale a chi solleva prima la big tuna amberjack a colpi di trecciato da 40 libbre e urlo libero.

Di alcuni non avrei difficoltà a segnalarli ma non è compito del blog fare pubblicità per le cose che funzionano. Lo sapete.