giovedì 17 aprile 2014

#Testing #Tester #CiTestoTutto

Ma c'è qualcuno che va ancora a pesca e basta?
Oggigiorno pare che non si vada quasi più a far 2 lanci ma a lezione di ingegneria bio nucleare.
Chiunque si sente in dovere di dare un contributo alla razza umana attraverso la sua opinione.
Si è passati da: 


- " ebbè oggi com'è andata? " "e sai non male, si stava bene e ho fregato uno sparaglione e 2 occhiate! poi al bar ho incontrato Gianni non lo ved...."


- a: "ebbe oggi com'è andata?" "guarda ero a testare delle esche nuove, appena uscite, volevo capire se il uobblin era più o meno accentuato dell' angel chiss e se la velocità d'affondamento era simile o superiore, anche perchè se è slou sinching forse è meglio un recupero più fast caratterizzato da overdraiv frequenti, senza considerare l'aereodinamicità e l'assetto in volo con lo spostamento dei pesi interni che se sono in piombo è una cosa, ma se sono in tungsten....." Eee Basta!!  ho capito non hai preso un c@zzo!, non farla tanto lunga!"


Fateci caso, tutti "testano" esche o attrezzatura, tutti sono convinti di fare sperimentazioni incredibili.
E credono anche di aver avuto delle intuizioni geniali. 

Vanno dal negoziante e comprano un' esca che, per forza di cose, è stata già oggetto di studi più o meno approfonditi necessari per la messa in commercio. 
Poi tornano a casa, fotografia dell'esca comprata immediatamente messa online sul forum, su feisbuc, su tuitter condita da una lapidaria didascalia: "Ciao ragazzi, Stasera vado a testarla!"
Non ti offendere se te lo dico ma non c'è un c@zzo da "testare"!, ficcatelo in testa!
Hanno già provveduto altri, molto prima di te! Hanno visto che l'esca è commerciabile, ti può piacere o meno ma tu ti devi preoccupare solo di farla bucare, non di fare il Tester di te stesso e venirci a raccontare 4 fesserie dopo un tramonto passato a disincagliare l'esca.
Qualcuno che prova le esche prima che escano in commercio c'è.
Ma quel qualcuno non sei tu! Fattene una ragione. Prova invece a fargli tirare fuori 2 pesci che possano giustificare i 20 euri che hai speso.

Poi accade l'irreparabile: " Sessione ( si addirittura sessione) di Test/ing ( a seconda dei gusti) terminata con successo! barracuda al porto, esca assolutamente da avere, lancia bene, tiene perfettamente la corrente ( quale corrente se peschi in porto?) vernice ottima e ancorette appuntite"
Ecco il Tenore della stragrande maggioranza dei "Test" effettuati che con profonda amarezza ci tocca leggere.

Un pesce e l'esca diventa consigliata, un pesce e l'esca è già diventata infallibile. Un pesce e non si sa per quale motivo ti prostituisci istantaneamente per l'azienda che la produce. Primi piani del marchio, foto senza esca ma con didascalia in cui assicuri che è stato preso con l'artificiale in questione e che ci sono addirittura dei testimoni!!  Probabilmente sono dinamiche fuori dalla mia portata.
Fra l'altro volevo spendere qualche minuto a riflettere sull'aspetto linguistico della realtà che stiamo considerando. L'attività in questione sarebbe quella di "provare" determinate attrezzature. Ma provare e testare sono la stessa cosa? Materialmente credo di si, non penso che qualcuno possa negarlo, eppure la forma prevale sulla sostanza. Se vai in giro a dire che hai provato un artificiale non riscuoti grande interesse. Se invece vai a testarlo non solo nobiliti l'attività che rimane identica, ma questa si permea di significati ulteriori....tu non sei un fesso qualunque, tu diventi un tester! é un titolo di cui ti puoi forgiare a gratis, e in quanto tester anche quello che dirai avrà un peso diverso. Incoronarsi Tester significa ammettere implicitamente di avere tutta quella serie di conoscenze pseudoscientifiche per capire e carpire ogni segreto dell'esca. Milioni di ore spese a leggere i forum di pesca i gruppi chiusi di feisbuc sommate a quelle 4-5 ore di pratica necessarie per distinguere la canna dal mulinello. 
Facendo un passo indietro l'autonominarsi tester non è il solo modo per diventarlo. Alle volte si viene insigniti di questa grande onoreficenza direttamente dall'azienda che vuole dare un contentino a chi magari si è pure pagato l'attrezzatura ma ha "testato" a gratis senza una precisa ragione.
Ma se percorrete questa strada statene certi, non troverete mai la svolta verso la vostra unica via di Salvezza: Il lancia e recupera, che per quanto semplice possa sembrare come concetto è il fine ultimo della pesca, è uno stato mentale precluso ai più.
Discorso simile può esser fatto sulla "sperimentazione", termine ormai abusato anche in ambito piscatorio.
Se cambi esca ormai non stai cambiando esca. Stai sperimentando. 

Ora io dico, ma come si fa a parlare di sperimentazione vera nel 2014.
Ma non vi siete resi conto che non c'è più nulla di nuovo? e non da un anno.
E' tutto sempre uguale. 
Chi vi racconta la storia della necessità della sperimentazione quasi sempre ha un interesse dietro e chi ci crede temo che difetti di intelligenza.
L'unica vera "sperimentazione" è quella commerciale. Pensateci bene. 
Il pesce non si è evoluto, non si è mai evoluto da quando razzola su questa terra. Si comporta sempre nello stesso modo.
Mangiava gli artificiali 50 anni fa, 30 anni fa, 10 anni fa e se le esche di 40 anni fa bucavano negli anni passati bucano anche ai tempi nostri. Magari non vengono più utilizzate ma questo è un altro discorso. Certo c'è differenza tra il primo rapala e lo sciorlain.....ma è una differenza che nella stragrande maggioranza dei casi apprezziamo solo noi perchè il pesce mangia quello che gli passa davanti, e col rapala che lancia 3 metri non ci arrivi con lo sciorlain che ne lancia 160 si. Ma non per questo stai Sperimentando! Stai scegliendo un esca! niente di più. 
Ci sarebbe da riflettere anche sull'oggetto della sperimentazione, che può riguardare aspetti ulteriori all'attrezzatura.
Potremmo sperimentare anche condizioni meteomarine particolari o stili di pesca non meglio definiti.
Tipo andare a cercare spigole a mare piatto in scogliera ad agosto alle 3 di pomeriggio, oppure buttare parte della propria vita nel cercare di prendere sogliole a spinning con gig da 320mm. Insomma ognuno può metterci quello che vuole ma ci vuol poco ad accorgersi che son tutte idiozie.

E poi qual'è il fine della sperimentazione? pescare di più? pescare in ogni condizione?
Io parlo in base a quello che pesco e quello che pescano i miei pochissimi, anzi direi scelti, amici.
Il pesce è già tanto, perchè dovrei volerne di più? perchè dovrei mettermi a "sperimentare" se ciò che so soddisfa abbondantemente le mie esigenze?

Certo potrebbe essere in discorso personale, ma se con quello che sappiamo tu peschi poco, i motivi possono essere svariati:
1) Sei un asino, ma con buone prospettive, non mollare.
2) Sei un asino e senza prospettive. La pesca ti piace ma non fa per te. Molla tutto finchè sei in tempo. Ne conosco molti in questa condizione, non hai alcuna possibilità di svoltare.
3) Vai poco o troppo poco a pesca.
4) Non c'è pesce dove solitamente vai a lanciare. Anche questo è possibile. Puoi sperimentare quanto ti pare ma se il pesce c'è abbocca, se non c'è non abbocca ( Tale regola è subordinata alla capacità effettiva di saper pescare, in caso contrario non c'è santo che tenga ) 

Embè?! dopo tutto questo discorso nemmeno una foto ci fai vedere?!


Avete ragione, rimedio subito.




Questa è l'unica volta in vita mia che ho sperimentato.

Sono andato a cercare Seabass inshore d'inverno in scaduta con la bassa pressione indossando una giacca da uading marcia e sotto una giacca rossa da pagliaccio.  Lo so lo so ho corso il rischio di tornare a casa a mani vuote ma almeno una spigola l'ho presa. Certo non ha la livrea della seabass non lo nego..... Che poi in realtà ero andato a testare un'esca incredibile che ha fatto sicuramente la differenza, tiene bene la corrente, la vernice non salta via dopo 2 lanci e se la usi non si rompe, le ancorette sono appuntite e lancia benissimo la consiglio a tutti, compratene a mazzi.

Oggi se qualcuno volesse sperimentare potrebbe andare a traina senza usare l' ecoscandalo ma purtroppo vi piace vincere facile ponzi ponzi po po po...

giovedì 10 aprile 2014

C & S la terza via.




Ci hanno frantumato le palle per anni, l'eterna lotta fra il bene e il male, fra chi  sostiene il rilascio, meglio se integrale, del pescato e chi trattiene tutto ciò che prende. E' una lotta destinata a durare per l'eternità o forse solo fino a quando ci sarà pesce nei mari, dopodichè verrà meno l'oggetto del contendere.
Io propongo una terza via. Mi batto ferocemente contro chi pesca con fini diversi dal puro piacere di pescare e soprattutto contro chi si dedica al commercio del pesce pescato.
Ma ci sarebbe anche la nobilissima arte del baratto. E' una delle tante arti ampiamente descritte nel Vangelo secondo Grossman.
Tornando a noi, va molto di moda utilizzare simboli e loghi per tramandare, anzi meglio divulgare, un ideale e da ciò nasce il C&S Cattura e Sfiletta.( responsabilmente )




Si tratta di godere in maniera misurata dei frutti della pesca, come dicevo il fine della pesca deve essere la pesca pura e semplice e questa può e forse deve anche servire a soddisfare le nostre esigenze immediate. Per questo io dico: Sfiletta Responsabilmente. Armati di coltello e sfiletta solo ciò di cui hai bisogno nell'immediato, un barracuda da fare al carpaccio una spigola al forno un' occhiata arrosto. Il tanto per gozzovigliare a cena con degli amici perchè alla fine questo è l'apice del godimento.





E chi storce il naso di fronte a questo logo dovrebbe riflettere su questo fatto: Il C&R e il prelievo responsabile, di cui tanto si parla e che servirebbe a distinguere il pescatore accorto dallo stragista affermato, che cosa significa in soldoni se non sfiletta responsabilmente? E' più gentile, politicamente corretto ma la sostanza e la stessa. Anche i campioni del prelievo responsabile non fanno altro che sfilettare responsabilmente.
Vale come una foto di un pesce pescato e ripulito dal sangue con magari l'aggiunta di uno smile come ho visto fare da quache mentecatto....e quella di un pesce raffiato e fotografato con del sangue. Situazione identica ma presentazioni diverse, una viene accettata l'altra no.
Mancanza di coerenza? credo proprio di si.



E' un argomento potenzialmente infinito, in cui non è chiaro chi ha ragione e chi ha torto, ma l'unica certezza che ho è che la stragrande maggioranza di chi millanta rilasci non rilascia proprio un c@zzo. Quindi se mi dovessi schierare andrei sicuramente dalla parte di chi mangia, anche di quelli che si mangiano i persici trota o le leccie...Non ho mai capito questa distinzione fra pesci di seria A e serie B, Magari chi pesca Persici, anzi ne sono sicuro, se va al mare e botta di culo permettendo prende una spigola, gli infila il coltello fra gli occhi quando è ancora in acqua mentre il blec bass lo libera all'istante. Perchè ?
Spuntano come funghi da ogni dove i paladini del rilascio, magari fino a poco tempo prima lavavano l'attrezzatura col sangue dei pesci trattenuti, ma visto che ormai il rilascio fa curriculum e sappiamo quanto conta apparire, attaccano tutti quelli che si vogliono mangiare un pesce fresco per cena.
Al riguardo ci sarebbe un pezzo da antologia scritto da un mio amico che, se vorrà in futuro, potrò pubblicare in questo spazio. Oltre ad essere di piacevole lettura rende perfettamente l'idea del clima attuale.
Io personalmente mi sono ritrovato di fronte ad un bivio. Che mi ha portato a riflettere su questioni etiche apparentemente inestricabili. Non che sia un bisogno imperativo risolverle ma almeno  mi permetterebbero di pesare meglio la realtà. 
Ebbene, nell'ottica di uno sfilettamento responsabile è più responsabile chi trattiene 1-2 pesci ad uscita o chi ne tiene 10? La risposta sembra ovvia. A parità di uscite direi il primo caso.
Ma se chi trattiene 2 pesci a uscita va 5 volte a settimana e chi ne trattiene 10 va una volta la sostanza non è la stessa? chi ha cagionato il maggior danno?? Non tengo conto delle questioni legali e del rispetto delle leggi perchè è una legislazione che fa ridere e non c'è miglior legge di quella che mi pongo io ( Zarabusta ) stesso. So quando fermarmi e so quando continuare. Se si applicasse il mio metro ci sarebbe pesce per tutti senza bisogno di previsioni legali, anzi ne basterebbero 3: 

1)Dichiarare l'ecoscandalo e il GPS illegali così trainisti e vertical giggers non saprebbero neanche trovare l'uscita del porto.

2)Sequestro dell'attrezzatura e affondamento del gommone per chi viene beccato nell'atto di usare l'ecoscandalo, punendo anche il tentativo d'uso.

3) Multa preventiva per i subaquei che tanto non se ne salva uno in quanto a razzia dei mari, maledetti che vi vedano. 


Chiusa la parentesi legale chi ha fatto più danni?? Io non so rispondere. 
Ho pensato a questo punto di utilizzare un'altro criterio a parità di numeri, quello qualitativo che ci permette di valutare qualitativamente appunto il pregiudizio recato al sistema marino.
10 pesci dicevamo, ma 10 pesci possono essere tutti diversi. Sempre se prendiamo in considerazione delle categorie con valori differenti, condivise da qualunque essere umano dotato di intelletto, quindi esclusi i roc frocers perchè chi pesca ghiozzi non ne ha alcuno.
Consideriamo la taglia come valore discriminante, consideriamo l'eventuale periodo riproduttivo.
Si può dire per esempio che trattenere pesci sotto misura sia più dannoso che trattenere pesci già capaci di riprodursi perchè ai primi non gli è stata data questa possibilità. Se prendiamo in considerazione il periodo riproduttivo possiamo dire con certezza che trattenere una spigola ovata sia più dannoso che trattenerne una non ovata ma sotto misura.
E se uno tiene 10 spigole sotto misura è peggio di chi ne trattiene una da 4kg carica di uova?
Le uova in fin dei conti sono pesci in potenza, non tutte ma molte potrebbero svilupparsi fino a diventare pesci adulti.
Io non ne vengo a capo e credo che nemmeno Gesù Cristo abbia una risposta certa, a mio avviso dopo accurate riflessioni getterebbe la spugna.
In ogni caso io seguo la terza via, non vendo, quasi mai regalo e soprattutto non smazzo lo smazzabile quando ho la fortuna di pescare.

E quello che non mi serve lo libero senza indugio.




Colgo l'occasione per ringraziare il Maestro per alcuni preziosi spunti che mi ha fornito

martedì 1 aprile 2014

La grande truffa.

Basta non se ne può più. 
Ancora vi chiedete come mai gli artificiali, anche i più costosi, oltre a qualche pezzo difettato, soffrano di fenomeni sverniciatori più o meno acuti.
E' molto semplice, lo vuole il commercio che soggiace ormai alla logica del consumo a tutti i costi. Bisogna consumare e il prodotto per essere venduto non può che avere una data oltre la quale deperisce naturalmente, dall'aifon al frigorifero, alla f@ttuta macchina digitale che si rompe puntualmente scaduta la garanzia fino all'artificiale da pesca. Niente viene più prodotto per durare perchè se dura non si vende più un c@zzo.
Le esche seguono la stessa logica. Sono prodotte e vendute con specifiche tali per cui dopo X lanci e recuperi comincia un processo di degradazione della livrea inarrestabile. Le ancorette iniziano a scalfire la superfice creando le classiche mezze lune e da lì il passo è breve. Pesci con dentature affilate o mandibole potenti possono dare il colpo di grazia ad esche pagate 25-30 euro con buona pace dell'acquirente.
Certo non tutte le esche soffrono nello stesso modo, diversi marchi diversa gradazione del problema. Non sto a fare un elenco di case più o meno affidabili a mio avviso, anche se forse dovrei ma chi pesca con cognizione di causa e non si prostituisce per nessuna azienda sa bene quali sono i problemi che affligono i vari artificiali. 
Alcuni si sverniciano molto più velocemente denotando una pessima rifinitura, la vernice salta a pezzi, anche dove non battono le ancorette e dopo mezza giornata di pesca, altri ci mettono più tempo e anche i migliori quando trovano il branco di barracuda non hanno modo di difendersi. Che fare? intanto bisogna allontanarsi dall'idea che un'esca con la livrea sfatta non sia più catturante. Molto spesso lo è e lo sarà ancora per molto. 
Certo non puoi non pensare al fatto che hai buttato 20 euro per un pezzo di plastica che si è distrutto in pochi giorni e che paradossalmente cattura quanto catturava il primo giorno.  Sarebbe cosa buona e giusta venderli già con la livrea marcia e farli pagare 7 euro! 
L'uomo è in grado di espiantare un organo da una persona morta per poi trapiantarlo ad un altra persona come se fosse la cosa più normale di questo mondo, e davvero credete che non ci sia il modo di rendere la livrea degli artificiali resistente al punto tale da  non deteriorarsi più o quantomeno in tempi apprezzabili?! Ma dai, è una barzelletta. 
La verità è che è tutto studiato. La vernice deve saltare dopo X lanci perchè così il consumatore dopo una sana dose di frastimi abbocca di nuovo all'amo e va in negozio a prendere un'esca nuova perchè la sua è sfatta.
E' questa la realtà dei fatti. 
Nel dubbio che la spigola possa evitare di mangiare la nostra esca corriamo a comprarne un'altra che avrà il medesimo destino della precedente.
Chi vi dice che non è facile risolvere il problema e che ci sono leggi della fisica insormontabili ecc ecc è disonesto. Il modo c'è, ed è alla portata di tutti ma semplicemente non vogliono farlo perchè non gli conviene economicamente. Non gli conviene perchè si venderebbe meno. E siamo tornati al discorso iniziale.

Su che basi faccio questo discorso? su queste:



Non indico l'autore perchè non so mai se qualcuno possa aver piacere di esser nominato in questo blogghe sovversivo, ma la realtà è questa.
Se si vuole il risultato è raggiungibile, non è magia, è una pura scelta "politica" o di politica economica, ma i mezzi ci sono. Le esche in questione sono state riverniciate e protette con una resina adatta e il fenomeno della livrea che va a farsi benedire dopo una giornata non esiste più! Finito. Garantiti contro 10000 barracuda. E sono fatte a mano.
Mi volete dire che un'azienda non sarebbe in grado di replicarle? huahuauhahuhuahahuuahuahuahuaahuahuauh. Sono dei ladri maledetti, molto semplice. 
Loro come tanti altri eh, come l'aifons che si rompe, come il braccetto della panda che salta se prendi un tombino come la stragrande maggioranza dei prodotti moderni.



Concludo dicendo che chi pesca utilizzando l'ecoscandaglio è un disonesto. Andrebbe arrestato e la barca affondata al largo con tutta l'attrezzatura.
Non centra un c@zzo ma mi sembrava doveroso dirlo.