E' diffusa un po' ovunque, aggressiva e soprattutto culinariamente ottima.
La taglia la rende scarpacciabile con qualche difficoltà ma il sapore è forte, probabilmente uno dei carpacci che preferisco.
Se la giornata è quella giusta s'attaccano a tutto, facilmente allamabile con un lancia e recupera mirato e delle esche con un alto coefficiente di bucatività. Solitamente impazziscono per i colori naturali molto riflettenti, e con un minimo di schiuma se presenti daranno sicuramente segnali della loro esistenza.
Ma è capitato di prenderle pure a mare piatto con varie esche anche di dimensioni generose.
Le esche da roc frocing non le ho mai provate visto e considerato che per prenderne qualche pezzo bastano e avanzano gli artificiali normali.
S'attaccano anche a jig di dimensioni generose e gli ami singoli non sono quasi mai un problema, ma se vogliamo bucarle con maggior certezza meglio ancorette.
L'unica controindicazione dell'amo singolo è la facilità con cui dilania la bocca dell'occhiata, causandone la perdità in più di un occasione. L'ancoretta ha il vantaggio di far presa anche in altre parti del corpo.
Solitamente uso piccoli minnou dotati di ancorette, recuperi lenti lenti aspettando di sentire la botta poi frizione sprangata per evitare che l'occhiata s'intani e la forzo a più non posso.
Se la fortuna ci assiste riusciamo a tirarla fuori a patto di andare con l'attrezzatura giusta e un finale del 60 come minimo.
Pure i gig funzionano bene, piccoli o grandi che siano se lanciati bucano sempre
Con un pò di fortuna e un minimo di manico si possono fare belle pescate senza dover comprare una canna da roc frocing da 600 euro.
Ci vuole solo l'accortezza di dedicargli qualche minuto. Si individua un punto ottimale , magari con un bel gradino, e schiuma a volontà e si cerca di stare in pesca cambiando esca in base alla corrente.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.