Questo il risultato finale di un'alba dedicata allo sfilettamento responsabile.
Ma per arrivare a questo traguardo il cammino è stato lungo e doloroso, perchè il pesce non riesco ancora a pescarlo già impiattato e condito.
Quel pomeriggio, con pazienza, olio delle tenute Caddeo, molti limoni e coltelli affilati mi dilettavo nel lavorare le proteine nobili, dandogli le forme più congeniali per essere consumate.
Il coltello tagliava il filetto dritto per dritto, vista la mole di lavoro che mi aspettava....i tagli avrebbero dovuto essere più ricercati ma il tempo stava per scadere....la cena sociale incombeva! E dovevo pure preparare la murena Vigliakka!
Fortunatamente.....anche se di fortuna non si tratta.....ero arrivato a casa col pesce già pulito, privo di lische, interiora e teste
Ma comunque bisognava ricavare i filetti da tutti i barracuda...e visto il poco tempo a disposizione avevo già cominciato a raffreddare la polpa nel frigorifero....svuotato per l'occasione.....con solo l'essenziale all'interno.
Birre e bottarga di spigola per ogni evenienza. E una bottiglia di Ruinart pronta da stappare, per festeggiare la morte del lurido MaXimo, L' Alfa e l' Omega di tutti i mali, che purtroppo è ancora nel frigo.
Dicevo prima di essere arrivato a casa già col pescato pulito, ed infatti così è stato.
La mareggiata non troppo forte mi permetteva di avvicinarmi all'acqua...e completare quella fase essenziale dello sfilettamento responsabile....l'evisceramento dei pesci in loco...che potrà sembrare frivola ma non lo è affatto....ed ora capirete il perchè.
La domanda potrebbe sorgere spontanea...."si ma....la Murena?!?"
E neppure piccola, pesata a casa ha segnato 2,4kg. E' stato il colpo di classe al 90°.
La cena sociale infatti, già era stata organizzata sulla base dei barracuda precedentemente pescati.
Ecco perchè è importante pulire i pesci sul posto.....di fatti, mentre tagliavo le viscere che buttavo in una pozza, profonda una sessantina di cm e collegata col mare aperto,.....da lurida quale è.....serpeggiando e strisciando fra gli anfratti nelle rocce, si è presentata al mio cospetto la murena.
Da prima titubante nel afferrare le interiora dei pesci, ma non appena constatati i miei miti intenti.....si avvicinava sempre di più alla superficie per attaccare le budella che stavano proprio sotto i miei piedi.....con un guizzo che a me è sembrato "felino", da gattaccio marcio insomma, ma che in realtà appartiene al mondo della murena credo, si impadroniva del bottino arrotolandosi su se stessa e continuando ad ingozzarsi con la stessa tranquillità con la quale io, procedevo ad ultimare la mattanza.
La mia attenzione si è focalizzata per un attimo su altro, quando il coltello da subbbbaqquo faceva venire alla luce una cospicua colonia di Anisakis all'interno di un barracuda marcissimo.
Ma lei era lì, ferma, a pretendere ancora gli scarti di lavorazione per saziare il suo appetito.
E visto che rimango sempre affascinato dall'interazione con il mondo animale.....ho voluto vedere quanto la murena fosse sfrontata nel ottenere una facile preda...così, frattaglie in mano, le lasciavo penzolare fuori dall'acqua....facendo colare qualche goccia di sangue sulla superficie in attesa di una sua mossa...che tardava ad arrivare....
Poi l'idea!.....non appena la murena si attacca.....la tiro fuori dall'acqua e finisce dritta nel presacchio.
Non avevo alternative in ogni caso.....canna e mulinello erano troppo lontani e questa qui, appena mi allontano, scappa di sicuro.
Ma eccola che prendeva coraggio e con la testa fuori dall'acqua afferrava vigorosamente le interiora.
Una frazione di secondo per capire che la murena era grossa...ed il mio tentativo di sollevarla completamente fuori dall'acqua, svaniva non appena ha cominciato ad arrotolarsi su se stessa con una forza assolutamente inaspettata, tanto da stracciarmi dalle mani tutta l'esca che utilizzavo.
Correva a consumare il pasto al di sotto di un masso piuttosto grande, ed io non potevo fare altro che preparare un' altra esca in attesa che tornasse a pretendere cibo.
Tuttavia la tattica non funzionava più. Rimaneva nascosta...forse spaventata o semplicemente sazia, all'interno della pozza.
Li per li non capivo come avrei potuto liberarla nella padella di olio bollente che l'aspettava a casa....e mentre riflettevo, si avvicinava allo sbocco a mare.
Capite le sue intenzioni, son balzato nel condotto chiudendolo coi piedi, ed una volta ricacciata sotto il masso, chiudevo ogni possibile via di fuga con delle pietre recuperate dalla pozza stessa.
A grandi balzi mi dirigevo verso l'attrezzatura pensando di poterla prendere a strappo utilizzando le ancorette degli artificiali....tanto non avevo niente da perdere.
Tornato nella pozza, lei era ancora sotto il masso.....ne sbucava qualche pezzo ma non avevo fatto i conti con la luridità innata della murena.....il cui corpo sembrava immune da ogni ancoretta.
Dopo svariati tentativi era al punto di partenza.....ed erano quasi le 11 del mattino....quasi quasi....vado via....
Altre modalità di attacco non ce n'erano....o almeno non mi veniva in mente nessuna soluzione....
Almeno il gusto di rivederla dovevo togliermelo...così valutavo per bene le dimensioni del masso sotto il quale si nascondeva...ed effettivamente poteva essere alla mia portata....ma come sollevarlo?...a mani nude??!....non sono mai stato morso da una murena, ma girano voci inquietanti sul sui suoi effetti!....chi è diventato un licantropo...abbandonando la vita sociale ed andando a vivere nei boschi.....chi ha perso l'arto morso dal serpente maledetto e chi, dal dolore provato, ha cambiato sesso.
Quindi??
Quindi ho risolto così, puntando i piedi sul masso e sedendomi sulle rocce, riuscivo a ribaltarlo per metà ....impedendo alla murena di trovare nascondiglio....ed ora nuotava in una pozza non troppo profonda ma abbastanza lurida e piena di viscere di pesce....
A questo punto è stata improvvisazione pura.
Vibravo calci a velocità supersonica in ogni direzione, nella speranza di indurla in errore e così è stato.
Si avvicinava sempre di più ad una strettoia nella quale mi sarebbe stato più facile "afferrarla".....ma sti cazzi ero sempre privo dei mezzi adatti.
Poi l'illuminazione, quando ormai si era quasi infilata in un buco dalla quale non l'avrei mai più presa....aveva un passaggio obbligato proprio di fianco ad un pietrone praticamente incastrato fra le rocce ma che aveva un minimo di gioco....e quando ci è passata vicino non ho fatto altro che "schiacciargli" la testa....ma il gioco era appena sufficiente per bloccarla....non per finirla...così grazie al coltello da subbaqqueo che tengo al polpaccio, sempre pronto all'uso, ho compiuto la fatality, bucandogli la testa come da foto.
Era fatta. Potevo far scaldare la pentola con l'olio.
Ma la murena è stata l'atto finale della mattina.
Prima la sagra del barracuda, presi con la consueta facilità.
Caduti sotto il fuoco di sciorlain e rogos, quest'utlimo quasi portato via da una mangiata piuttosto profonda che la fotografia poco nitida non immortala a dovere.
Morale della favola?
1) Nell'ottica di uno sfilettamento responsabile,pulite sempre il pesce a mare,perchè con gli scarti ci campano altri pesci.
2) Attenzione alle murene.
3) "Della murena si mangia solo la parte centrale, la coda no!" è una cazzata colossale.
Nella coda c'è qualche spina in più ma è una situazione assolutamente affrontabile. E fra l'altro va mangiata pure la pelle.
Se siete schizzinosi o meglio dei frecati vigliakki trimoni a vento allora lasciatele stare.
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