giovedì 19 maggio 2022

La parabola del Liscia

Dovrebbe essere insegnata a scuola, scolpita su pietra e marchiata a fuoco sui nostri corpi.

Ci sono voluti 6-7 forse 8 anni affinchè si concludesse....ed ora finalmente attende solo di essere divulgata con tutti i mezzi a mia disposizione, apostoli compresi.

Già ero a conoscenza del finale in tempi non sospetti, ma poichè non ne ero il protagonista ho dovuto attendere che il fato facesse il suo corso.

C'è sempre stato una sorta di "scudo" che per anni ha protetto lo spot in questione dalla discesa degli iutuber/influencer e affini che per qualche oscuro motivo continuavano a ruotare intorno all'ormai pluristuprato lago del coghinas.

Violentato al punto tale da indurre gli stessi sventurati a domandarsi come risolvere la penuria di prede che minava la loro reputazione nell'agone internazionale del mondo del bass fishing.

Infatti negli anni passati il Coghinas era garanzia di numeri e taglie mostruose, tanto da indurre fiumane di prostaff ad organizzare viaggi dal continente bass-boat muniti.

Tutto prevedibile, e capisco finanche la leggerezza che ha contraddistinto il modo in cui il lago sia stato gestito, male chiaramente, da cui però potevano trarre un grande insegnamento.

Insegnamento che avrebbe potuto tutelare i loro interessi futuri ma che come al solito, sono stati svenduti per un pugno di esche e un mazzo di likes.

Non sto a fare il conto degli anni perchè sarei un pagliaccio, e certamente sono "arrivato" in ritardissimo, ma una volta messo il naso nel coghinas, girandolo in più punti, già negli anni 2007-2008 non solo si capiva che sarebbe finita di li a breve, ma era davvero fastidioso pescare vista la massiccia presenza di bass boat che, mi preme sottolinearlo, non manifestavano nessun rispetto per chi pescava da riva.

Cioè avevano l'attitudine a coprire il lago come se lo possedessero, nel senso che basavano il loro atteggiamento su un puro rapporto di forza dato dall'attrezzatura a loro disposizione,

In pratica, se ti eri fatto il culo per arrivare in qualche ansa sperduta o posto isolato, pur vedendoti pescare da prima, non avevano remore nell'arrivare sotto costa a 50 nodi, lanciare a raggera per poi dileguarsi ed andare ad impestare le restanti sponde del lago.

Sicchè dopo pochi anni, e poche uscite, essendo allergico alle ( troppe ) persone, come al solito ho preferito trovare una soluzione differente.

E non poteva essere che quella di individuare un altro spot che mi consentisse di forare bass in tranquillità.

Lo trovai subito, le foto nei mie archivi non mentono, 25 maggio 2010, con Marco, spedizione esplorativa.

Il lago era stupendo, un po' lontano, c'era da camminare parecchio, alcune strade bianche invece lo costeggiavano e, fermando la macchina col motore acceso a bordo lago, nella prima ansa utile, al primo tiro e senza nemmeno un giro di manovella si presentò così:


















Slamato, rilasciato e via verso la destinazione finale dove poter finalmente cominciare a conoscere questo lago apparentemente vergine.

Guardando lo specchio d'acqua non si vedeva nulla oltre che bollate, qualche carpa, qualche uccellaccio e ciò che più colpiva era il silenzio a 360 gradi.

Non sto a raccontarvi la giornata, anche perchè credo di averlo già fatto, ma il punto è che nelle uscite successive e negli anni appresso si facevano numeri pazzeschi e pesci veramente grandi.





Si partiva da uno posto completamente vergine, escludendo frequentazioni innocue dei locali, piuttosto frastagliato, tuttavia non eccessivamente grande, ma complicato negli spostamenti da terra, vale a dire che cambiare spot richiedeva tanto tempo, il che forse si traduceva in una sorta di auto tutela del lago stesso.

Era chiaramente una situazione temporanea che non sarebbe potuta durare a lungo, ma ciò che stupisce è la velocità estrema con cui questi cogli@ni si sono bruciati ( rovinandolo anche a noi  lanciaerecuperatori) l'ultimo spot veramente valido che rimaneva in Sardegna.

Da qui nasce la parabola.

Negli anni di stanca del Coghinas, flagellato dalla presenza di bass boat oltre la soglia della sostenibilità....purtroppo qualcuno ha fatto la mia stessa "indagine", con la sola differenza che aveva una bass boat, una maglietta da sponsorizzare e una busta di esche del c@zzo identiche alle migliaia già esistenti.

Tolta la sicura alla granata non poteva che esplodere. Le prime foto ed i primi video apparsi sulla rete, in un posto "nuovo" hanno generato la corsa sfrenata ad accaparrarsi i primi bass mai bucati, tanto grossi quanto stupidi, perfetti per qualunque tipo di sponsorizzazione.

I soliti "noti" guru del coghinas hanno cominciato a frequentarlo in massa, sono comparsi scivoli per le barche, strutture ricettive ( come ovvio che fosse ) e per qualche anno sembrava fosse la terra promessa.

Altre puntate le ho fatte di tanto in tanto per avere il polso della situazione, ma il paziente non rispondeva più alle cure.

Fino a pochi giorni fa, quando Droni Power ha divulgato il suo ennesimo video.


Lato tecnico veramente piacevole, belle riprese, regia e via dicendo, gli auguro ogni successo, se quella è la strada che vuole percorrere, per altro verso non mi dispiacerebbe se affondassero in mezzo al lago la prossima volta che vengono.

E' al minuto 7:18 che la parabola si compie. Cito testualmente: "Il primo giorno qui sul liscia c'è bastato....c'è troppa gente...c'è stata una strana coincidenza perchè c'è una gara tra poco e quindi si son ritrovati tutti qui...ci sono più di 15 ( QUINDICI ) barche e il posto è piccolo e in più non è neanche informissima per cui preferiamo spostarci."


Droni ed i suoi simili, come locuste fameliche, senza nemmeno pensarci un istante, hanno divorato l'ultimo prato sardo di erba verde da cui potevano trarre sostentamento.

Ma la parabola prese inizio 7 anni fa quando andarono al Liscia per la prima volta e rimasero colpiti dalla generosità del lago...anche in quell'occasione girarono e successivamente diffusero un bel video, che non lasciava dubbi: "Venite e violentate anche voi questo posto...... tanto noi non siamo sardi, che cazzo ce ne frega." 

Ho letto questo spirito fra le righe.

Vuol dire che lo hanno conosciuto nel 2015....immaginatevi cosa poteva essere quando andai io per la prima volta.....2010. Un posto pazzesco.

Tutto spiegato e dronato dall'alto per generare la corsa allo sputtanamento più totale.

Ora però sappiamo com'è andata. Ce lo insegna la parabola. Un c@zzo di niente....No non è la giornata storta...io che ci sono andato con regolarità ogni anno per quasi ormai 12 anni, ho visto un crollo generale delle catture e della taglia dei pesci.

La giornata buona capita ancora come capita ovunque, come capita a trote e come capita a mare.

Ma il Liscia era spaventosamente generoso. Hanno fatto man bassa di catture, foto e video....senza pensare che sarebbe stato dannoso per loro stessi essere così tanto predoni da venire, sputtanare e ripartire senza ritegno.

Ci sono voluti 7 anni perchè se ne accorgessero e lo ammettessero candidamente nei loro video.

Va be..... ma poi vanno a prendere lucci al flumedonsa, che c@zzo gliene frega.... 

Riaggiorniamoci fra 4-5 anni con la parabola del lago alto....quando tornerete con quei bastoni da pollaio per pescare lucci...e prenderete solo scardole o tinche.

Noi del posto ci attacchiamo al c@zzo. 

Come sempre.

In Sardegna è importante arrivare primi, o almeno fra i primi perchè potete stare certi che qualunque cosa bella ci sia....verrà cancellata in pochi anni. Gli ambienti non sono così vasti da sopportare le invasioni fomentate dalla masnada di bifolchi armati di go pro. 

Ho rinunciato a tanto pur di godermi in pace le novità....e non mi sono pentito della scelta.

Erano situazioni talmente belle, diventate oggi così rare, che a volte mi domando se non sarebbe stato meglio non viverle affatto.....perchè il confronto coi tempi che furono mi divora.

Non avrò risposta, purtroppo.


Avevo pronto un pezzo che trattava di pesci presi....ma le circostanze mi hanno indotto a cambiare in corsa....poco male....a breve pubblico l'altro.








venerdì 25 febbraio 2022

Motore...Ciak! Si finge!





Alla fine, pur non potendone percepire gli odori da dietro uno schermo....il pesce sarà anche vero, ma per me è tutto finto.

Finto nel senso di artefatto, di costruito, di recitato....e quindi di scontato, e quello che si sconta di solito ha poco valore.

Il ragionamento non è tanto contorto, quanto la percezione che ho dei fatti. 

Non c'è modo di mitigare il risultato finale, ormai la vedo così, ma provo comunque a spiegare il concetto.

Siamo sommersi dai contenuti virtuali, dalla pesca virtuale, dai pesci ( e ben altre trivialità ) che gli altri ci sbattono in faccia a mezzo social.

Una premessa è tuttavia doverosa.

Ancora vado a pesca, non quanto prima, ma comunque ci vado ed il meteo è la prima cosa che controllo appena sveglio. Non si sa mai.

Sogno di pescare, fantastico di pescare, progetto di pescare in luoghi dove ancora non sono mai stato, tratti di costa intatti...."ah quanti ve ne sono ancora da battere!".....la Sardegna ancora una volta si dimostra a misura d'uomo....sicuramente a mia misura, giacchè mi permetterà di morire avendone esplorata una grandissima parte, ma non forse la sua totalità. E la speranza di riuscirci in tempi utili è la cinghia di trasmissione che mi da la forza di non mollare anche quando sono a pezzi. Perchè so che i salti che faccio ora....a 60 anni me li dovrò scordare.

In sostanza, pesco ancora tanto, certo non è la pacchia dei tempi universitari, ma il minor monte ore complessivo è stato compensato da una maggiore letalità delle mie azioni.

Tutto questo per dire che la pesca la vivo ancora in prima persona.

Anzi di quello che fanno gli altri non me ne frega più un c@zzo.

Non mi impressiono, ne tantomeno mi immedesimo nelle "avventure" ( o disavventure ) delle altre persone, non guardo che esche usano, che canne usano, che trecciati usano. niente di niente.

Perchè apro il freezer ed è sempre pieno di pesce. Aumentare le catture mi imporrebbe di cambiare le strategie di consumo delle nobili proteine che al momento sono destinate all' autoconsumo, cene con amici ed un sano baratto che trasforma le lische o ventose in uova, verdure, cacciagione, vino ed altre prelibatezze.

Sono immune, immunità non indotta da vaccino ma dagli anticorpi naturali, al pescato altrui.

Quello di cui vengo a conoscenza il più delle volte mi viene sottoposto o segnalato da altre persone, e per puro spirito scientifico, quando proprio mi avanza qualche minuto, do uno sguardo.

La norma è il prodotto ignorante. Volutamente ignorante nella forma, e purtroppo, negli individui che si rendono partecipi dei filmati. Togliendo spazio all'argomento che vorrebbero trattare. La pesca.

Tra considerazioni su quali mutande usare, okkiali da discoteka, canottiere sudice su epidermide depilata, e perchè no qualche rutto a corollario delle pseudospiegazioni post pesca sponsorizzate, viene fuori un prodotto degrandante.....e brutalmente scontato.

Il frasario poi mi manda il sangue al cervello....tutto uguale, possibilmente in un inglese urlato e sgrammaticato: "iz e bist! a monster! Bro! bro! bro! tuna bro! mental! iz iugh !! luc at dis, luc at det " e suoni onomatopeici annessi.

Mi sto infilando in un ragionamento piuttosto lungo da chiudere e me ne sono già pentito mentre scrivo. Tuttavia dopo tanto silenzio provo a spiegarmi.

Per me é tutto finto. Fintissimo. Possono prendere tonni, squali e balene....ma quando si ha una go pro in testa e una videocamera ferma sul treppiede in attesa di riprendere l'attacco di un pesce è game over.

Badate bene che non c'è modo di farlo diversamente, nel senso non posso fargli una colpa anche di questo, ma per me è così.

E' finto perchè non vedo la spensieratezza di andare a pesca e basta. Vedo una tale preoccupazione ed organizzazione nel catturare il pesce nel filmato che uccide lo spirito di qualunque cosa esca dall'acqua e venga ripresa dalle telecamere.

Nessuno o quasi monta un video dove non pesca una mazza perchè non si fanno i likes.

Ancora prima di guardarlo, sappiamo che il filmato è stato pubblicato solo perchè hanno pescato.

Io se mai dovessi avere la certezza di pescare tutte le volte che vado a pesca, avrei già smesso. Spero di pescare, ci credo fermamente, ma le tranvate che ogni tanto prendo, a me inspiegabili, restituiscono alla pesca quella connotazione di mistero che la rende più un atto di fede che una scienza vera e propria.

Manca nei filmati proprio questa componente. Che è il senso più profondo dell'azione di pescare.

Non c'è più incognita, dubbio o incertezza.

Loro a pesca ci vanno....non posso negarlo, ma ci fanno vedere solo ciò che vogliono. Ecco perchè sa di orchestrato. Di prevedibile.....di scontato.

Che mi frega di veder pescare una ricciola da 10 kg se so che vanno in un posto dove girano abitualmente, usano canne che fermerebbero un camion, cavi d acciaio al posto del trecciato, jig da 150 grammi e me lo rivelano in anticipo nel titolo?

Davvero, che cosa mi trasmette un video del genere? Personalmente solo tristezza, quante cose hanno detto o fatto ( o anche non fatto ) solo perchè era accesa la videocamera? Pensate tutte le volte che aprono la frizione SOLO per farne sentire il rumore....quando in realtà è perfettamente inutile.

Quante volte sono andati e anzichè dentici hanno preso calci nei denti?  Quanto si è perso di quel pesce apparso in camera in funzione dei mi piace?

E' proprio il clima intorno ai prodotti di questo tipo che sa di artefatto.

Forse basterebbe provare a registrare 10-15 minuti di video senza titoli, senza tag, senza indicazioni, senza niente così da lasciare un alone di incertezza in chi guarda, proprio come quando si va a pesca.

Certo riallacciandomi al discorso inziale, questa potrebbe essere ( anzi lo sarà sicuramente ) solo la mia percezione personale, di quello che, per fortuna, ancora pesca tanto in tutti i sensi.

Cioè potrei anche essere io il consumatore sbagliato, sia chiaro, se chiedessi cosa ne pensa ad un lombardo che vede il mare 5 volte l'anno credo che la risposta sarebbe diversa.

Ma mi interessava portare all'attenzione questo punto di vista, sebbene irrilevante, vorrei venisse in qualche modo elaborato soprattutto da coloro che fruiscono di tali contenuti e ne fruiscono con un'avidità malsana.

Ci sono persone che guardano e commentano decine e decine, se non centinaia di video. Le stesse persone dico. Se li passano in rassegna tutti, si iscrivono ad ogni canale e followano tutti i loro guru preferiti.

Se sentite il bisogno di fare i complimenti o comprarvi le canne da pollaio che quel mese sponsorizzano i vostri maestri.....state sbagliando tutto.

E' chiaro che la pesca non sapete cosa sia, ed avete bisogno di viverla tramite la vita altrui.

Trovatevi altro da poter praticare. Nella vita reale però. Ci sono tante altre belle attività da scoprire, magari più consone alla situazione in cui vivete.

Tagliate il cordone e sarete liberi. 

Perdere tempo dietro ad uno schermo a guardare "contenuti" dozzinali solo perchè nel titolo leggete amberjack o dentex o tuna.....è da folli. State buttando via tempo ed energie basandovi su una rappresentazione palesemente farlocca della pesca. 

La corsa allo scior jigging ne è un esempio lampante, sembra sia la missione di ogni pescatore che voglia considerarsi tale. Più per le foto che per i pesci in se. E l'emulazione che ne scaturisce è avvilente. Stesse canne, stessa attrezzatura....stesso vestiario e stesso linguaggio. 

Mi permetto di fare in chiusura, un distinguo o meglio una menzione.

Ammetto che le nuove leve ( alcune ) hanno fatto passi da gigante e forse anche grazie ad una tecnologia più intuitiva, vengono fuori dei filmati che dal punto di vista tecnico sono di sicuro impatto. Immagino il lavoro estenuante che si nasconde dietro pochi minuti di video. Questi vanno a pesca col cameraman! Macchèscherzipedavvero! 

E sebbene un' impostazione di questo tipo comprometta il risultato in termini di pescato, tale lacuna viene compensata da una maggior cura dell'aspetto fotografico/ narrativo, conferendo al prodotto finale una sobrietà che nel mondo della pesca è ormai sconosciuta. In sostanza, anni luce meglio un video alla trota ben fatto, con le giuste inquadrature, presenza in scena dell'uomo misurata, condita da una narrazione semplice e poco invasiva, dell'ennesimo filmato col protagonista sempre in mezzo ai cogli@ni che non sta un attimo zitto e fa a gara con l'altro suo competitor virtuale a chi solleva prima la big tuna amberjack a colpi di trecciato da 40 libbre e urlo libero.

Di alcuni non avrei difficoltà a segnalarli ma non è compito del blog fare pubblicità per le cose che funzionano. Lo sapete.