Se avessi inserito questo aneddoto nel pezzo precedente, forse non si sarebbe scatenato il polverone di cui ho avuto notizia.
Leggere una riga si ed una riga no, non aiuta di certo a comprendere il senso, talvolta criptico, di quello che scrivo.
Anche leggere parti del testo e scorrere direttamente la pagina per vedere le foto, porta allo stesso risultato.
Tutti convinti che io quà venga a fare lezione.
Ci sono mille letture da dare....in pochi colgono quella giusta, la maggiorparte....nel dubbio....propende per l'interpretazione più banale. Che è la più sbagliata.
Dopo 3 anni, chiunque, al posto mio, si sarebbe prostituito per qualunque tipo di azienda. Questo spazio sarebbe diventato una vetrina per gli acquisti, link pubblicitari, concorsi fotografici ed altre fesserie.
Invece, la maschera del blog è sempre la stessa....nessuno spot, nessun annuncio...niente di niente.
Chissà se qualcuno ci ha mai fatto caso.
Questo episodio merita una trattazione a parte.
Potrebbe sembrare insignificante agli occhi dei più....ma per me che l'ho vissuto è stato materiale di studio per molto tempo.
Il Maestro l'ho conosciuto come "Il Maestro" fin dal principio.
Il titolo dunque è venuto facile.
La situazione era questa, c'era il Maestro, Io, ed altre persone che non nomino non sia mai che non vogliano comparire in questo spazio. Comunque parliamo delle meglio promesse del panorama italiano.
Io ero in piena fase forumistica, forse anche prostaffistica, sicuramente invischiato nelle peggio paludi da cui, di lì a breve, ne sarei uscito indenne.
Fra l'altro stiamo parlando di pochi anni fa, era l'ottobre 2011.
Il salto di qualità tuttavia era ancora lontano.
Non era ancora giunto il momento del lanciaerecupera. Praticavo lo spinning. Con discreti risultati.
L'equipaggiamento era tutto.....c'erano 30 cm d'onda? waders....bisognava pescare sulle piane? 5 sasuke diversi, ami singoli, ami circle, ami decoy, rogos, c'era la possibilità di ammazzarsi per arrivare alla schiumata perfetta? Di corsa fra le onde.....insomma....non capivo di aver capito molto poco. O forse credevo di aver capito molto.
Arrivati sul posto......io ero attrezzato per fare tutto. Potevo andare dove volevo, lanciare in mezzo alla schiuma, pescare fra gli scogli affioranti e battere tratti di costa ben più ampi del Maestro.
Il Maestro indossava degli scarponcini che voleva tenere ben asciutti, anzi forse sapeva di non aver bisogno nemmeno di bagnarli, si mise in un punto perfettamente anonimo della piana, di schiuma poco o nulla, e qualche alga se non ricordo male.
Sull'esca non ebbe dubbi, uno sciorlain da 14cm, colorazione naturale ed ancorette...che lanciava su 50 cm d'acqua.
Io avevo già fatto 50 metri dentro l'acqua per arrivare al punto migliore di tutti, almeno a vedersi.
Lanciavo tipo mitragliatrice, ruotando esche, colori, montature, e perdendo tempo nel sbrogliare le ancorette dei vari artificiali.
Secchiate d'acqua sulla faccia, occhiali appannati, e giacca fradicia.
Dopo aver insistito un po', ritornavo verso riva.
Ora confesso di non ricordare la cronologia esatta degli avvenimenti....ma non cambia assolutamente il succo del discorso.
Rientrato a terra.....il Maestro era sempre li, sempre con la stessa esca, sempre con lo stesso recupero.
Prese 2 saraghi. Io zero. Gli altri zero.
Piede asciutto, mai cambiato esca, mai regolato la frizione, zero sforzo e massima resa.
Non ho dimenticato nulla. Non dimentico nulla.
In quell'ora avevo fatto un corso.....di quelli veri....di pesca.
Riaffiorano in mente le indelebili parole di Forbice, concretizzate dalle gesta del Maestro.
Tornate a leggere il pezzo precedente. Magari ora ne capite il senso.
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